Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film
Buono, secondo me ingiustamente sottovalutato. Certo un qualsivoglia confronto con la raffinatezza e la sofisticata trama del libro di Alexandre Dumas sarebbe impietoso; tuttavia, consapevoli di tale infedeltà (e dunque inclini a non reclamarla), resta il fatto che da questo film di avventura può derivare un gradevole intrattenimento, mai tedioso e sempre piacevole da rivivere ogni tanto.
La storia è semplificata e finisce per ricadere in taluni classici cliché, confermo, ma rimane alquanto interessante e non risulta affatto inferiore a tante altre opere dello stesso genere. Beh, del resto tutti i suoi pregi si devono invero a quel capolavoro della letteratura che è la sua sorgente d'ispirazione, ossia Il Conte di Montecristo. Alcune modifiche apportate funzionano, altre un po' meno, ma solo chi conosce il romanzo è in grado di distinguerle. Per lo spettatore medio non dovrebbero costituire un problema o un difetto. Alcuni personaggi, poi, sono memorabili al pari di quelli originali, su tutti un abate Faria (Richard Harris) che pare uscito dalle pagine del volume. Discreta la prova generale degli attori, con vere punte di diamante per quanto riguarda certe caratterizzazioni.
Per due ore soltanto di durata, a mio avviso è stato raggiunto un risultato degno di nota, che spero possa suscitare nuovo interesse verso una (ri)scoperta della fonte letteraria. Sempre che ve ne fosse il bisogno. Ormai ho comunque imparato ad accontentarmi e a saper trovare piacevoli pure i film che "tradiscono", seppur parzialmente, il materiale sul quale si fondano. Bene così, allora, con l'augurio però che nasca il desiderio, a tutti e non solo a me, di (ri)leggere il libro.
Il vigoroso giovane marinaio Edmond Dantès, uomo candido e onesto dalla vita pacifica, sogna di sposare la bella Mercédès. Tuttavia le sue speranze vengono distrutte quando il suo migliore amico, Fernand Mondego, lo tradisce. Ingiustamente rinchiuso nella terribile isola di Château d'If, Edmond resta intrappolato in un incubo che dura 13 lunghi anni e si abbandona a pensieri di vendetta. Fuggito dalla prigione, Dantès assume l'identità del misterioso e ricco Conte di Montecristo. Con fredda e calcolata spietatezza egli si insinua, grazie alla sua intelligenza, nei ranghi della nobiltà francese, riuscendo a distruggere con sistematicità coloro che lo avevano manipolato e reso schiavo.
Discreta, nei canoni tipici. Ben accompagna il film nei suoi diversi momenti.
Restiamo in attesa di una trasposizione fedele.
L'avventura è il suo genere. Finora ho saputo apprezzare i suoi film, questo ovviamente compreso.
Il suo Edmond Dantès mi ha convinto. Ha ben reso sia l'ingenuità iniziale che la determinazione successiva. Bravo.
Un grintoso e riuscito Fernand Mondego. Complimenti davvero.
Lascio Mercédès senza infamia e senza lode.
Faria è il migliore del film, grazie anche e soprattutto al talento di un grande attore, per espressività e professionalità. Eccellente. Non si poteva pretendere di meglio.
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