Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Sei personaggi, fra cui un pastore protestante rimasto da poco vedovo, un portiere d'albergo di mezza età in cerca di una moglie, un ristoratore tifoso della Juventus che viene improvvisamente licenziato, una commessa di un panificio alle prese con un padre impossibile e una parrucchiera con una madre molto malata, si incontrano grazie alle coincidenze della vita e iniziano a frequentare un corso di italiano offerto dall'amministrazione comunale in una cittadina danese. La solitudine e le difficoltà di ognuno si incontrano con quelle degli altri con conseguenze imprevedibili ma abbastanza liete. Prodotto all'interno della sperimentazione "Dogma 95", ripropone alcuni degli elementi stilistici vincolanti del famoso manifesto programmatico danese, ma in una chiave meno estrema e più addolcita rispetto ai film di Lars von Trier o Thomas Vinterberg. Si segue con piacere, regala un intrattenimento garbato, ma non incide in profondità e resta un pò fine a se stesso, con un finale troppo brusco e frettoloso. L'omaggio alla lingua e alla cultura italiana è sincero, anche se non è privo di qualche luogo comune di troppo; buona la direzione degli attori, con una resa espressiva migliore soprattutto nelle sequenze di carattere drammatico (quelle che hanno a che fare con la malattia e la morte dei genitori delle due donne che si scoprono improvvisamente sorelle). La regista Lone Scherfig è approdata recentemente al cinema anglofono con "An education", molto apprezzato in America: qui dimostrava già un discreto talento registico e una buona dose di originalità, ma non mi sembra comunque un film che passerà alla storia, come ha sostenuto qualche recensore entusiasta.
voto 7/10
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