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Italiano per principianti

Regia di Lone Scherfig vedi scheda film

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La recensione su Italiano per principianti

di valerioexist
8 stelle

Interessante film danese dove che si parla di noi italiani senza far mai menzione di spaghetti, mafia e promiscuità sessuale con le lupare e le biscie in culo. La regista è una tale Lone Scherfing, sconosciuta come tutto il cast di questo film. Le riprese sono al limite dell’amatoriale e seguono quasi sempre in maniera pedissequa il manifesto del “Dogma 95” di Lars Von Trier dove, in una mare di spocchia e noia, questa pellicola riesce a ritagliarsi un posto privilegiato per la sua garbatezza. La commedia racconta l’incrociarsi delle vite di vari personaggi accomunati dall’essere tra i pochissimi frequentanti di un corso di lezioni di italiano: un pastore protestante vedovo da poco arrivato e che somiglia a Justin Sterling, una commessa di pasticceria col padre arteriosclerotico e rabbiosamente cafone, una parrucchiera roscia con la madre alcolizzata, uno scorbutico barista fissato con l’Italia e con la Juventus (atroce!) e un direttore d’albergo impotente da quattro anni che finirà con l’innamorarsi, ricambiato, con la cameriera italiana del bar sport (non c’entra Stefano Benni) di nome Giulia; quest’ultima di viso sembra una versione raffinata di Selen e, per un po' ho cominciato a temere fosse lei. L’insegnante di italiano è un tale Marcello (nome che i danesi forse conoscono grazie a Mastroiani e soprattutto grazie alla celebre scena felliniana della Ekberg che chiama quel nominativo italico con tanta sensualità cinematografica), ma la cosa atroce è che per cognome gli hanno messo “Mercoledì” e che è? La famiglia Addams? Boh, i danesi avranno detto "diamogli il nome di un giorno, sicuramente suonerà normale come cosa". Il film esiste unicamente in danese poiché una traduzione in italiano avrebbe reso incomprensibili i passaggi dalla loro lingua madre alla nostra. Film molto gradevole, buone recitazioni e, soprattutto, fantastica l’assenza di aberranti luoghi comuni sulla nostra nazione. Da vedere in compagnia di gente che non rompe le palle per i sottotitoli (insopportabili esseri schiavi di Tonino Accolla e Oreste Lionello). Di gran lunga meglio di molta altra robaccia firmata Dogma. Bravi danesi, milleggràzie, mamma mia! Un cappuccino per favore!
Voto: 8-

VL

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