Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Una commediola piccola piccola, ma ben scritta e dall'esposizione gradevole, per un'ora e mezza che scorre via senza nemmeno accorgersene: questa è l'opera che ha dato risalto alla carriera della regista (e qui anche sceneggiatrice) Lone Scherfig, concedendole la popolarità internazionale ed anche l'Orso d'argento a Berlino. Prodotto dalla Zentropa di Lars Von Trier (ringraziato anche nei titoli di coda), questo Italiano per principianti è innanzitutto un film dogma, ovverosia aderente ai rigidi standard veristi del manifesto che nel '95 Von Trier e Vinterberg scrissero appositamente per 'salvare' il cinema odierno dagli eccessi artificiosi e dagli effetti speciali. E così troviamo un'illuminazione povera (esclusivamente diegetica), dialoghi frammentari, un montaggio ruvido, nessun uso di musiche di commento; nel cast nessun nome famoso, ma i volti sono stati scelti felicemente dalla Scherfig (anche se l'italo-danese Sara Indrio Jensen è incapace di recitare) e se c'è una pecca nella storia - semplice, piana e destinata giustamente al lieto fine - è probabilmente nella spigolosa drammatizzazione che prevede una serie impressionante di decessi nella prima mezzora del film. A parte ciò, la non complessa trama è avvincente ed assolutamente godibile e la dimensione psicologica dei personaggi è ben tratteggiata. Il finale con risolutiva, gioiosa trasferta veneziana, poi, è la chiara dimostrazione dell'immagine ridente - e affettuosa - dell'Italia che aleggia all'estero: c'è di che essere contenti, perchè no? 6/10.
In un paesino danese, attorno ad un corso di italiano per principianti, si intrecciano le vite di alcuni personaggi in crisi: un cameriere licenziato, una parrucchiera con la madre alcolizzata, una pasticcera pasticciona, un pastore vedovo da sei mesi ed altri ancora.
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