Regia di Giuliana Berlinguer vedi scheda film
Riduzione per la tv di un ottimo romanzo di Rex Stout con il difficile Wolfe affidato al volto di Tino Buazzelli, attore meraviglioso che proprio a questa serie dovette il suo successo col grande pubblico.
Dal romanzo Gambit di Rex Stout - il termine richiama il gambetto degli scacchi, mossa di sacrificio di un pezzo al fine di garantirsi un vantaggio tattico - è nata questa riduzione per la tv con un titolo a dir poco atroce. Se non altro il romanzo almeno era stato tradotto dalla Mondadori con Scacco al re per Nero Wolfe (titolo che consiglio decisamente) mentre qui si opta per un titolo totalmente fuorviante. A parte questo dettaglio lo sviluppo è abbastanza fedele al soggetto di Rex Stout e, per quanto Goodwin non sia del tutto all'altezza del fascino dell'alter ego letterario, di contro Tino Buazzelli si rivela un attore sontuoso in grado di rendere al meglio tutti i tic e le manie del gigantesco investigatore. Per chi ama Wolfe questi film per la tv sono un punto di riferimento, sebbene proprio la loro natura di riduzioni filmiche per la tv li renda soggetti a qualche fragilità. Malgrado una discreta regia, l'uso di attori esclusivamente italiani si ripercuote negativamente nella dizione dei personaggi che hanno ben poco di esotico e americano. Altro fattore irritante è la colonna sonora e il commento sonoro con strumenti elettronici, abbastanza disturbanti sebbene in qualche modo pertinenti al contesto.
Nel complesso, un buon prodotto da riscoprire per chi ha già finito di leggere l'opera di Rex Stout e ne vuole rivivere le gesta in chiave filmica.
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