Regia di Guido Brignone vedi scheda film
A seguito di un piccolo incidente stradale, il celebre tenore Carlo Tanzi trova riparo in casa di un farmacista. Quest'ultimo, pur non avendolo riconosciuto, non vede l'ora di trattenerlo per poter lucrare sulle cure mediche; il tenore in realtà non ha nulla, ma sta al gioco e rimane ospite dal farmacista poiché ammaliato dalla sua bella moglie.
All'epoca Guido Brignone, buon mestierante spesso dedito alle commedie sentimentali, licenziava mediamente un paio di pellicole all'anno; questa Cantate con me (1940) fa parte di una trilogia di opere da lui dirette con protagonista il tenore Giuseppe Lugo che aveva avuto inizio l'anno precedente con La mia canzone al vento e si chiuderà nel 1942 con Miliardi, che follia!. Come si sarà già intuito, non si tratta di film particolarmente elaborati né dal punto di vista della trama, né da quello meramente estetico; la confezione in questo caso è a ogni modo sobria e solida quanto basta e ogni scusa è buona sul copione per sfogare le corde vocali ben dotate dell'attore principale. Colpisce l'attribuzione del soggetto e della sceneggiatura, sui titoli di testa, rispettivamente a Mura (che secondo Imdb sarebbe Maria Volpi Nannipieri) e a S.A.F.A. (esattamente come la Società Azionaria Film Artistici che produce il lavoro) che starebbe a significare qui il duo composto da Gherardo Gherardi e dal regista. Di memorabile nel complesso c'è poco, anche se lo spunto di partenza poteva dare adito a sviluppi senz'altro più interessanti: ma siamo in pieno regime fascista e già l'idea che un italiano potesse desiderare la moglie di un connazionale sicuramente suonava sinistra ai tempi, e veniva concessa ammessa solo in virtù della leggerezza 'scanzonata' del lavoro. Altri interpreti da segnalare: Rubi Dalma, Guglielmo Sinaz, Ugo Ceseri. 3,5/10.
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