Regia di Walerian Borowczyk vedi scheda film
se i cosiddetti porno fossero fatti così,li si potrebbe chiamare cinema.ed anche grande.peccato che walerian borowczyk sia un cineasta che,pur lottando per fare un cinema di liberazione erotica,non sposi in assoluto la non-simulazione dell'hard.la forza del suo discorso è comunque notevole,come la cultura letteraria che sfoggia,e il talento registico,non comune.il film ha una fotrte connotazione letteraria,ma non è un male,anzi.l'erotismo è palpabile,assoluto,non legato a niente,apparentemente,se non alla sua messinscena.poi però si va a fondo e si coglie lo spirito macabro ,ma non nichilista,di molte scelte.la morte sta sempre dietro alla sessualità,è il suo riflesso magmatico,fecondo,indivisibile benchè invisibile.ed il cinema lo esplora e lo fa affiorare,pian piano,come la(auto)distruzione del protagonista,in un jeu a massacre più grande di lui.per sprofondare nel baratro.giù giù,sempre più in basso.o in alto?
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