Regia di Shal Ngo vedi scheda film
Inguardabile esordio alla regia, per un film che ha come interpreti alcuni bambini in un parco abbandonato. Sono i superstiti di una epidemia che ha colpito solo gli adulti e, ovviamente, fanno e dicono cose (senza senso) scimiottando gli adulti. Improponibile al pubblico, per quanto breve.
Un virus sconosciuto ha sistematicamente spazzato via tutti gli adulti. Rimangono solo i bambini in età prepuberale, con la consapevolezza che, una volta cresciuti, probabilmente moriranno a causa di quello stesso male che ha ucciso i loro genitori e fratelli maggiori. Ines (Chloe Guidry) e Bui (Nhedrick Jabier) camminano lungo la costa, alla ricerca di uno scienziato che potrebbe essere riuscito a trovare una cura. Si imbattono in un parco divertimenti fatiscente, il cui unico abitante sembra una ragazza sola, di nome Kuan (Carmina Garay).
Ecco un altro esordiente, Shal Ong, da tenere presente se si vuole evitare di gettare il proprio tempo nella visione di un film - per quanto breve - del tutto inutile. Protagonisti un gruppo di bambini antipaticissimi, soprattutto quando indossano maschere di animali (!), ai quali è impossibile prestare un minimo di interesse in quanto fanno, e dicono, cose da adulti (compreso girare con machete, coltelli, pistole e mitragliatrici). Questi "Rambo" precoci sono capaci di sopravvivere senza viveri, non si sa come, in un parco abbandonato, ma si azzuffano tra loro pur di mantenere il dominio su quel luogo deprimente. Difficile trovare il giusto pubblico di riferimento per un oggetto audiovisivo tipo questo. Probabilmente, per immedesimazione, potrebbe forse attrarre i coetanei di Chloe Guidry (10 +), avendo un effetto soporifero su tutti gli altri. Privo di ritmo, parco in effetti speciali o scene che possano anche solo lontanamente giustificare la definizione data al prodotto (di genere horror), The Park procede senza un filo di trama: Shal Ong, anche autore della sceneggiatura, liquida i fatti antecedenti con un velocissimo prologo, inferiore ai due minuti, ricorrendo a sottotitoli per giustificare il contesto distopico. Il resto, ossia tutto il girato, provoca fastidio, nausea, malessere per quanto immagini e situazioni vengono proposte senza logica e significato. Regia televisiva non delle peggiori, interpretazioni tutto sommato decenti, colonna sonora appropriata ma, il difetto, sta nel vuoto di un (non) racconto che poco, o nulla, ha da dire. Un vuoto apparentemente incolmabile dato dalla superficialità narrativa, imbastita unicamente per sfruttare la reale location di un parco giochi in abbandono.
"Capita, talvolta, quando sei bambino piccolo, che i bimbi più grandi ti dicano di andare con loro a giocare: da soli, senza che le mamme ce li costringano. È come essere ammessi a un rito, qualsiasi puttanata facciate ti diverti tantissimo, e ti resta una giornata da ricordare."
(Marco Malvaldi)
Trailer
F.P. 21/05/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 76'21") / Data del rilascio USA (streaming): 02/03/2023
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