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La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La quattordicesima domenica del tempo ordinario

di axe
6 stelle

Marzio è un musicista ancora molto energico nonostante i suoi ottant'anni; ne ha viste tante e le difficoltà che ancora lo affliggono, non lo piegano. Samuele e Sandra sono rispettivamente suo amico e compagno in un sodalizio artistico, poi interrotto, e moglie, anch'ella allontanatasi da Marzio per inseguire i sogni connessi ad una carriera da indossatrice. Pupi Avati racconta, adottando la città di Bologna come sfondo, il loro passato ed il loro presente, portando in scena incomprensioni, sentimenti non corrisposti, sogni spezzati; i molti dolori del presente e del passato non impediscono, tuttavia, alla speranza di fendere il male come un raggio di sole le nubi, ed arridere a chi non si arrende. Il personaggio di Marzio, al centro del racconto, è molto complesso. Appassionato di musica sin da giovanissimo, volle conquistare il cuore di Sandra Rubin, una bellissima ragazza italo-svizzera, conosciuta in ambito artistico. Il suo impegno fu premiato; Marzio conobbe anni di felicità. Riscuoteva successo come componente del duo musicale "I Leggenda"; ottenne la mano di Sandra. Ma il suo carattere istintivo, l'inclinazione al bere e la gelosia - che ammetteva essere generata dalla sua insicurezza - minarono i rapporti con le persone che aveva tra le più care. L'amico Samuele, meno appariscente, più tranquillo e probabilmente geloso della conquista sentimentale di Marzio, si allontanò da lui e dal mondo della musica, preso atto del rifiuto del loro brano da parte degli organizzatori del Festival di Sanremo, e preferì far carriera in ambito bancario; grazie al potere accumulato a seguito di questa scelta, Samuele potè influire sul destino di molte persone, compresa la stessa Sandra, la quale aveva lasciato Marzio, infastidita dalla sua gelosia e dalle sue intemperanze e considerando la sua presenza un ostacolo al pieno successo in ambito lavorativo. Ritroviamo Marzio ai giorni nostri; coperto di debiti, si reca presso lo studio di Samuele, divenuto eminente capitano di banca, per chiedere un aiuto, in memoria dell'amicizia dei tempi andati. Marzio ancora fa musica, è riuscito a produrre un disco; non si è mai arreso ed il netto diniego di Samuele non gli fa più di tanto male. Del resto, non è il denaro che fa la felicità. Nonostante la ricchezza, il vecchio compagno non può salvare il figlio, stroncato da un male incurabile. Samuele non resiste al dolore e si suicida. Marzio assiste, addolorato, alle esequie; in tale occasione incontra Sandra, dopo tanti anni. Anch'ella è stata "presa a bastonate" dalla vita; non ha risorse, ne' casa, ne' qualcuno che si prenda stabilmente cura di lei. Smodate ambizioni, opportunismo e durezza che ne hanno contraddistinto la giovinezza, sfumate le speranze di far carriera, l'hanno condotta alla solitudine ed al rimpianto. Quest'ultimo è il sentimento che con più forza la pervade durante le prime ore insieme all'ex-marito dopo tanti anni. Cosa sarebbe stato della sua vita se ella fosse rimasta con Marzio ? Il musicista, a modo suo, l'ha amata veramente; l'ha assistita in occasione di un grave male; ha terribilmente sofferto al momento della separazione. Dunque, l'incontro con l'uomo riapre in lei dolorose ferite; esse non si rimargineranno, mai il dolore può essere alleviato. Vinta la diffidenza iniziale, Sandra dà - e si dà - un'ulteriore possibilità. Ogni personaggio è interpretato da due attori, uno per il giovane, un altro per il corrispettivo anziano. Gabriele Lavia è il Marzio di oggi, uomo mai domo, nonostante le delusioni ed i torti subiti, ancora ottimista, così com'è tratteggiato il suo personaggio di molti anni prima, interpretato dall'attore e cantante Lodo Guenzi. Nick Russo e Massimo Lopez impersonano Samuele, rispettivamente da giovane e da anziano. La sua pacatezza non nasconde una certa insoddisfazione; gli sguardi che lancia all'amico ed a Sandra non consentono di dargli fiducia. E' vera amicizia, quella che prova per Marzio; oppure ne sfrutta le doti per raggiungere il successo ? Sandra giovane è interpretata da Camilla Ciraolo, alla prima esperienza come attrice cinematrografica. Ambiziosa, consapevole della propria bellezza, cerca il riscatto di un'infanzia infelice nel successo e nella gloria effimera quale può essere quella di un'indossatrice, ma la sorte le è avversa; la Sandra di oggi è interpretata da Edwige Fenech; donna dall'aspetto malinconico, la cui bellezza naturale è ormai alterata dai segni della chirurgia "estetica", sembra rassegnata ad una vecchiaia solitaria. Il film ha un ritmo molto lento e si concentra sui personaggi, tralasciando completamente descrizioni della loro (turbolenta) contemporaneità; il regista racconta alternativamente passato e presente dei personaggi, dando modo di comprendere a fondo alcuni dettagli che, inizialmente, paiono oscuri. L'indole dei protagonisti è resa con molta chiarezza, quasi didascalica. Toni dimessi ed una fotografia cupa sono in linea con i tristi eventi mostrati in apertura; successivamente monta un po' di vivacità, e subentra la speranza che per i due "reduci" possa ancora venire qualcosa di positivo. Tale prospettiva trova soddisfazione; Pupi Avati, con qualche farraginosità - il tema sonoro principale, brano del gruppo "I Leggenda", è ripetuto all'inverosimile - ma non per questo non riuscendo a "toccare il cuore" degli spettatori, porta in scena la storia di tre "solitudini". Una non trova soluzione, e muore insieme al suo personaggio; le altre due si annullano a vicenda, in un epilogo consolatorio, che Sandra e Marzio, giunti nell'ultima fase di esistenze così difficili, hanno senza dubbio meritato. 

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