Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Un melo realizzato da Chaplin al culmine della sua carriera e del suo successo, "La donna di Parigi" è stato un fiasco che gli fa onore, un'opera che anticipava un cinema intimista e basato sulla psicologia dei personaggi. È la storia di una coppia che non riesce a vivere il proprio amore, frenata prima dagli impedimenti familiari, poi dalle convenzioni sociali e infine dalle ripicche personali che portano ad una tragedia che si respirava già dalle prime scene. La Marie St. Claire di Edna Purviance è uno dei personaggi femminili più interessanti e sfaccettati dell'intera opera chapliniana, una donna che porta dentro una sua sofferenza interiore anche quando fa la mantenuta di lusso, e che nella parte finale avrà il coraggio di una scelta anticonformista e di rottura. È un film moderno come stile e sensibilità pur essendo girato come film muto; non ci sono sbavature ed eccessi melodrammatici, nonostante che la materia narrativa vi si prestasse automaticamente. Ottima la musa di Chaplin Edna Purviance in una delle sue migliori prestazioni, anche se questo film segno' la fine della sua carriera cinematografica, bravo anche Adolphe Menjou, qui ancora giovane, che tanti anni dopo sarebbe stato il memorabile generale di "Orizzonti di gloria" di Kubrick, e ben diretto anche il poco noto Carl Miller nel ruolo centrale del pittore Jean. La scena del tragico suicidio di Jean all'interno di un locale parigino, vicino ad una fontana, dimostra quanto Chaplin fosse attento alla messa in scena e alla costruzione spaziale delle inquadrature, a differenza di quanto pensano alcuni critici che lo accusavano di uno stile piuttosto teatrale.
Voto 9/10
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