Regia di Hal Brady vedi scheda film
Far west. Joe è un cacciatore che accidentalmente viene informato del luogo segreto dove un prezioso bottino è nascosto. Si tratta del ricavato di una rapina in banca che è conteso fra vari banditi, che chiaramente si mettono subito sulle tracce di Joe.
C'è chi sostiene che dietro lo pseudonimo Hal Brady che firma la regia di questa pellicola si celi Alfonso Brescia; l'ipotesi più accreditata però è quella che vorrebbe Emilio Miraglia come regista (Brescia, piuttosto, si firmò spesso come Al Bradley: la somiglianza è forte, ma non basta a dedurre che si tratti proprio di lui). I titoli di testa infittiscono il mistero quando, alla voce sceneggiatura, confermano Hal Brady (con Jean Josipovici), senza spiegare di più; ma perchè soffermarsi tanto su una questione del genere? Perchè, naturalmente, il film in sè non ha più di tanto da dire: è soltanto l'ennesima misera (di idee e di mezzi) produzione nostrana in collaborazione con la Spagna che vede lo scontro fra un buono e una banda di terribili fuorilegge, sia pure in assenza di 'lieto fine' (d'altronde per nulla scontato nel filone). Il cast è già di per sè indicativo del livello qualitativo dell'opera: Richard Harrison, Josè Torres, Franca Polesello, Antonio Cantafora sono i nomi più noti sul cartellone ed è inutile infierire osservando i limiti del lavoro in termini di recitazione, di regia, di storia ed estetici (scene e costumi, come al solito, rimediati alla meglio). Tanta violenza, certo, ma nel 1972 si era già abituati a ben di peggio; per Miraglia - dando per buono che sia lui dietro la macchina da presa - è l'ultima regia, nonchè la sesta in cinque anni. 2/10.
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