Regia di Andrea Frazzi, Antonio Frazzi vedi scheda film
Primo episodio fantascientifico della serie "Il fascino dell'insolito". Ispirato da un racconto breve di Philip K. Dick, "Impostore" racconta la schizofrenica esperienza di un tecnico, scambiato per un replicante avanti lettera, impegnato su un progetto militare di difesa contro un attacco alieno.
A seguito dell'atterraggio di una nave aliena, per arginare l'offensiva di una razza extraterrestre, alcuni scienziati lavorano a un sistema tecnologico finalizzato al potenziamento di una "cupola protettiva" posta in difesa del Pianeta Terra. Spence Olham (Adalberto Maria Merli), un funzionario del laboratorio al centro del progetto, ben presto è sospettato di essere un "robot sosia", ovvero un perfetto duplicato di essere umano, rilasciato dall'astronave e infiltrato nella struttura con finalità distruttiva. Secondo i militari, infatti, il robot custodisce al suo interno una micidiale carica esplosiva, pronta a distruggere il centro di ricerca. Catturato e condotto in zona di sicurezza per essere "disattivato", Spence riesce fortunosamente a fuggire cercando poi, disperatamente, l'aiuto della moglie Mary (Elisabetta Carta) e del dottor Chamberline (Renato Montalbano).
Impostore: Adalberto Maria Merli
Terzo episodio della stagione n. 2 de Il fascino dell'insolito. Costituisce il primo tentativo, da parte degli autori, di allargare l'attenzione verso temi più fantascientifici. Abbandonati i precedenti territori intimisti, thriller, gotici e in prevalenza irrazionali, i fratelli Frazzi (Andrea a Antonio) - destinati a diventare poi abituali collaboratori RAI sino al 2014 - traggono fedele ispirazione dal racconto breve Impostor di Philip K. Dick, pubblicato per la prima volta, nel 1953, sulla rivista Astounding SF [1]. Evitando di mostrare alcunché di futuristico (non campare mai una nave aliena, così come gli stessi extraterrestri vengono unicamente citati), il mediometraggio procede piuttosto lentamente puntando sull'aspetto psicologico, quello del protagonista, in tale circostanza proiettato in un incubo surreale, interpretabile come circostanziata metafora di una vera e propria crisi di identità destinata, solo nelle ansiogene sequenze finali, a trovare fantascientifica spiegazione. Benché narrativamente inferiore allo standard dei precedenti episodi, Impostore si presenta comunque con una confezione sicuramente in linea alla serie se non, addirittura, superiore dato lo standard produttivo del tempo e considerata anche la destinazione finale del prodotto. Davvero suggestive appaiono, ad esempio, scenografie e location opzionate per le riprese, alle quali vanno aggiunte le scelte del cast (con giusta attribuzione di ruolo per il valido Adalberto Maria Merli) e il principio di sottolineare il clima di minaccia, in termini sonori, ricorrendo unicamente a un sibílus di sottofondo, provocato dal vento.
NOTA
[1] Un primo adattamento del racconto risale al 1962, quando venne realizzato un episodio (cancellato, come prassi dell'epoca da parte della TV britannica, quindi perduto) della serie televisiva di fantascienza Out of This World. Successivo alla serie Il fascino dell'insolito, è invece il primo film ispirato alla storia di Philip K. Dick, con trama molto ampliata rispetto all'originale, dal titolo omonimo (Impostor, Gary Fleder, 2002).
Philip K. Dick (1928 - 1982)
Il fascino dell'insolito - La serie completa
STAGIONE 1 (1980)
- 1. La mezzatinta
- 2. La stanza n. 13
- 3. Piccolo assassino
- 4. Veglia al morto
- 5. Miriam
STAGIONE 2 (1981)
- 1. La strada al chiaro di luna
- 2. La casa della follia
- 3. Impostore
STAGIONE 3 (1982)
- 1. La tortura della speranza
- 2. La scoperta di Morniel Mataway
- 3. Vampirismus
- 4. La cosa sulla soglia
"Mi ricordo che la parola 'robot' è una parola ceca (derivato da robota, ‘lavoro forzato’, n.d.r.), inventata, credo, da Carel Capek."
(Georges Perec)
F.P. 10/04/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 51'58")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta