Regia di Jack Gold vedi scheda film
Cast antiquato e sprecato. Uno dei film più involontariamente ridicoli della storia del cinema, come ha giustamente rimarcato la critica Emanuela Martini. La cosa più incredibile di questo film è il giudizio positivo che ne dà Tullio Kezich nel suo Millefilm. Le cose non credibili sono invece una miriade, a cominciare da quell'ispettore di polizia francese (Ventura) che indaga a Londra per Scotland Yard. Ma ce n'è un elenco lunghissimo, eccessivo anche per un film di genere thriller fantastico catastrofico come questo: uno scrittore (Burton) che riesce a provocare catastrofi con la forza del pensiero (una specie di Uri Geller assassino), una psichiatra (Remick) che cerca spiegazioni razionali alle morti che circondano lo scrittore, ma alla fine lo uccide a randellate; l'ispettore francese che scopre l'omicidio e lascia la dottoressa a piede libero; il cervello dello scrittore che combina disgrazie anche post mortem, ma che alla fine si redime scrivendo su un foglietto (?) il nome della prossima disgrazia, e quando davvero non se ne può più, si spera almeno che la polizia non riesca ad intervenire in tempo per salvare le autorità politiche e religiose (inclusa la regina) dal crollo di una cattedrale. Paolo Mereghetti, in un sussulto di dignità, concede a questo film nel suo Dizionario un pallino vuoto (salvo aumentarlo al pallino normale nell'ultima edizione, ti pareva che ne facesse una giusta fino in fondo), il minimo dei minimi. Era anche il minimo che un critico potesse fare. Per quanto riguarda invece Kezich, è probabile che mentre stava scrivendo la recensione, Richard Burton si sia impossessato del suo cervello. (27 giugno 2004)
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