Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
un film radicale. Perche' non e' solamente un film anti-clericale (come molti altri: L'udienza di Ferreri, ad esempio...), ma proprio un film anti-religioso, una bestemmia della durata di 102 minuti, culminata con la (doppia) bestemmia vera e propria, fatto + unico che raro nella storia della settima arte. E' una pellicola intensa, stimolante, kafkiana, che parla di un ateo, che e' costretto a combattere da solo contro una societa' (e una famiglia) cristiana (non sempre per convinzione). Film sull'opportunismo, l'ipocrisia, la mercificazione di cio' che e' sacro, la liberta' di pensiero, il complotto; Dio e' visto (coraggiosamente) come un'entita' onnipresente, che si manifesta tramita le presenze soffocanti dei fratelli, dei preti e di tutti gli altri che vogliono convincere Ernesto (ed Egidio) ad arrendersi. Denso e complesso a livello tematico; ispirato e visionario a livello stilistico
bella!!!
straordinaria la sua performance!!! equilibrato, sa scatenarsi al momento giusto, mostrando momenti di rabbia, maledizione, amarezza...e' anche grazie a lui se per un attimo sembra di tornare al furore dei Pugni in tasca
azzecca un film ogni 40 anni: non e' un grande regista. Quando e' in vena, pero'...ha fatto (e fa ) cose egregie. In questo film ci regala momenti di pura allucinazione, rendendolo inquietante ed enigmatico
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