Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
L'ora di religione non è un film contro la religione, ma contro la strumentalizzazione a cui sono sottoposti sempre più tutti i credo di ogni tipo in una società arrivista, vanesia e servile nei confronti del dio denaro.
Il film è ricco di citazioni e atmosfere surreali. Le contraddizioni si perdono nelle continue domande senza certezze e gli aspetti grotteschi, volutamente ricercati, sono solo l'essenza della situazione esposta dalla trama. Così il confine tra la bestemmia in senso stretto e la bestemmia ideologica risulta molto labile. Paradossalmente la vera bestemmia è l'utilizzo che si fa della santificazione per propri scopi personali e la cialtronaggine che impazza tra i servitori della gloria più che quella classica urlata all'apice del film contro una richiesta di omologazione e di accettazione di una truffa ai danni della buonafede dei fedeli.
La scena memorabile che cita Buñuel ci mostra il fascino indiscreto del Vaticano e il marciume di una società che avanza minacciosa nascondendo dietro la fede gli abissi che l'animo umano ha raggiunto per la perdita sempre più diffusa di qualsiasi ideale.
La regia di Bellocchio è magistrale e le situazioni così differenti e distanti tra di loro esprimono perfettamente lo smarrimento dell'animo umano di fronte alle domande esistenziali consuete della vita, la difficile scelta di indirizzarsi in un genere piuttosto che in un altro toccando alla fine della strada tanti aspetti diversi della vita senza raggiungere mai una conclusione o una coerenza liberatoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta