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Joker: Folie à Deux

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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La recensione su Joker: Folie à Deux

di imperiormax89
7 stelle

Metacinema, vocalizzi e decostruzione. Fino ad un grandissimo finale...!

JOKER: FOLIE A DEUX. Sicuramente uno dei film del 2024 più divisivi, particolari e discussi. Premetto che io sono allergico ai musical per la loro natura canterina e coreografica che spesso e volentieri mi interrompono la narrazione senza un motivo che non sia fine a sé stesso. A meno che non siano The Blues Brothers o Billy Elliot. Cosa ancora più grave è che il film in questione ha 15-16 di canzoni, perciò doveva essere di mio disgusto più totale.

Incredibile, ma vero, questa cosa non è lo stata per i seguenti motivi: il meta-cinema rivolto al pubblico e al film JOKER, la decostruzione del suddetto e della percezione avuta nei suoi riguardi e al tentativo sperimentale di renderlo un “antisequel” andando contro le aspettative del pubblico.

 

Chiariamoci, JOKER era venuto anche bene, peccato però che si rifacesse un po’ troppo a Taxi Driver e Re per una notte, si giustificassero troppo le azioni di Arthur con la scusa del fatto che fosse appunto Joker, c’erano ingenuità di scrittura ed era troppo iperbolico nelle sue tragedie. Ecco, Folie à Deux fa’ all’opposto orientandosi un po’ da Coppola, contestualizzando un po’ meglio la condizione mentale di Arthur, appunto con i vocalizzi e i sonetti, a volte volutamente sporchi e/o malfatti, che non sono altro che le proiezioni mentali di Arthur condivise con Harley Quinn e mettendo più in cattiva luce la figura sua e del Joker stesso.

Joaquin Phoenix

Joker: Folie à Deux (2024): Joaquin Phoenix

 

D’altronde, dopo due anni al manicomio di Arkham, Arthur Fleck deve affrontare il processo che lo vedrà colpevole di cinque omicidi (confermati) oppure un malato di mente con sdoppiamento della personalità. Nei giorni che seguono conoscerà Lee Quinzel (presunta paziente) al corso di canto dove lei gli confessa una profonda ammirazione per il Joker e del film su di lui. I due si innamorano e cominceranno riflessioni e contrasti sulla sua persona.

Joaquin Phoenix, Lady Gaga

Joker: Folie à Deux (2024): Joaquin Phoenix, Lady Gaga

 

Per tutto il tempo Joaquin Phoenix non fa' altro che dare ad Arthur Fleck un conflitto interiore, nello scegliere la dura realtà che lo vede come uno psicopatico che ha agito d’impulso e compatito da tutti oppure come un assassino repellente vestito da clown, ma adorato e giustificato da dei seguaci esaltati. In entrambi i casi, sono sempre due figure squallide. Come ago della bilancia c’è appunto Harley Quinn che per lui è il suo primo e unico amore e ragione di vita mentre lei è in pratica la figura della fan tossica innamorata del Joker.

Joaquin Phoenix

Joker: Folie à Deux (2024): Joaquin Phoenix

 

Poi la componente musical, è vero che dopo un po’ diventa pallosa e anticlimatica la cosa, che rallenta il ritmo, ma non a caso capitano quando Arthur è in stato di serenità oppure immaginandosi come Joker e sempre nella sua mente. E non a caso andando avanti pure Arthur si stancherà di tutto questo cantare, facendo emergere la componente metacinematografica. Tutto per rendere respingente la figura del Joker, come se quei stacchetti e coreografie non fossero che una risposta ai fan che volevano a tutti costi vedere Joker fare una mattanza. Così come la stessa folla esaltata che patteggia per Joker.

Lady Gaga

Joker: Folie à Deux (2024): Lady Gaga

 

Per carità poi, i difetti non si discutono. La durata si sente molto, le canzoni si potevano ridurre al massimo della metà, non sempre alcune soluzioni narrative sono credibili, Todd Philips non ha la stessa forza registica di un Coppola, di un John Landis o di Lana Wachowski e sicuramente Lady Gaga non è una signora attrice.

Joaquin Phoenix, Lady Gaga

Joker: Folie à Deux (2024): Joaquin Phoenix, Lady Gaga

 

Però vedendo il film in una maniera più metanarrativa si va’ a comprendere un film che non voleva piacere, ma solo far riflettere sulla figura di un personaggio negativo esaltato per le ragioni sbagliate e con un finale rivelatorio che confermerà l’obiettivo che Philips ha voluto raggiungere forse già nel 2019.

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