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Joker: Folie à Deux

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Joker: Folie à Deux

di Marco Poggi
4 stelle

Vita in manicomio di Arthur Fleck, il Joker di Todd Phillips e Joaquin Phoenix, fra processi per i suoi crimini, canzoni a non finire, i soliti poliziotti un po' bulli e la relazione con Lady Gaga, che incarna un'inedita Harley Quinn, non psichiatra da traviare ma soltanto paziente. Una triste delusione, perché demolisce il bello del primo film.

 Vita al manicomio Arkham di Arthur Fleck, il Joker di Todd Phillips e Joaquin Phoenix, fra noiosi processi per i suoi crimini, canzoni a non finire, i soliti poliziotti un po' bulli, fra cui spicca Brendan Gleeson, e la relazione con Lady Gaga, che incarna un'inedita Harley Quinn, non psichiatra da traviare ma soltanto paziente del manicomio, piazzata in scena per dare un senso a Phoenix quando si presenta in scena col cerone in faccia, sogna, balla, canta e annoia a morte. Se si cerca una bella pellicola sulla relazione fra Joker e Harley Quinn, purtroppo, non è questo, visto che si mette persino a decostruire il passato di Arthur anziché andare avanti in follia. Un film anomalo, che può comunque, incuriosire, per le interprete, che, quando è spogliato, è davvero tutto ossa e poca carne, e l'ambientazione vintage, una Gotham city d'inizio anni'80, che è sempre ben ricostruita. Troppo serio, poco autoironico, o forse lo è e non me ne sono accorto. Sta di fatto che arrivare a demolire il primo film, com questo, ha deluso non solo le mie, ma anche le aspettative di moti. Si ritorna a pensare, poi, che senza un Baman da combattere, o da tormentare, il Joker al cinema non ha ragione d'essere. Non è la prima volta che Harley Quinn canta in un film DC Comics, ma in passato o erano episodi, o film animati, e la cosa era riservata a uno, o due momenti, non a quasi tutto il film. Da notare che le canzoni sono riadattamenti di vecchi classici, anche se Todd Phillips, secondo me, manca di quella genialità che aveva Baz Luhrmann, quando girò il suo "MOULIN ROUGE", che metteva ironia anche nei momenti cantati, rendoli memorabili, come il resto, Fra gli omaggi, c'è anche quello a Sonny Bono e Cher, quando erano una coppia di cantanti alla Albano e Romina, anche se i produttori dovrebbero presentarsi a Margot Robbie con una mazzo di rodse un contratto faraonico, perché si riprenda Harley e la porti al successo che merita, che, come ho già detto, non è qui. Peccato, gli attori erano giusti, ma se loro e il regista sono così, è meglio dimenticare, che ricordare.Non se la prendano i difensori del film, anch'io, quando uscì "SUPERMAN III" , nel 1983, lo difesi a spada tratta, ma poi dovetti ricredermi, perché non era al livello dei primi due film. Almeno quello, però, era un cinefumetto tradizionale, con il Superman di Christopher Reeve che si sdoppiava in due e combatteva contro sé stesso, perché si era incattivito e ubriacato, a causa di un incidente che non ha potuto evitare e della solita Krytonite. 

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