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Joker: Folie à Deux

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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La recensione su Joker: Folie à Deux

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: JOKER – FOLIE A DEUX.

“Toc Toc”

“Chi è?”

“Arthur Fleck”

“Arthur Chi?”

Joker – Folie a Deux è questo. Una barzelletta quasi senza senso non capita, Todd Philips col suo sequel (?) ribalta tutto e sfida il pubblico che lo ha portato all’Olimpo. Che lo ha fatto diventare un incasso inaspettato come inaspettato fu il Leone d’Oro a Venezia. Il pubblico vuole Joker e la sua follia mentre Todd Philips mette al centro Arthur Fleck e la patologia del Folie a Deux ingannando lo spettatore usando il personaggio di Harley Quinn come arma di distrazione di massa ribaltando tutto con un finale spiazzante.

Ma ancora più spiazzante è l’aver trasformato tutto in un musical lunghissimo e per molti versi (ma solo in apparenza) senza una logica precisa.

Se il primo Joker era un’alienazione Scorsesiana della società americana, questo Joker - Folie a Deux è un’opera ipercitazionista che risente tantissimo dei 5 anni che sono passati. Tra Covid, i Fatti di Capital Hill e gli spiegoni che ci sono dietro al personaggio di Joker, Todd Philips decide di trasformare il processo ad Arthur Fleck per i 5 cinque omicidi commessi nel film precedente per mettere sul banco degli imputati noi spettatori che siamo attratti e influenzati da Joker.

Il viso di Joaquin Phoenix è più stanco e invecchiato (sembrano passati molti di più di 5 anni), il suo corpo è più martoriato e segnato dalle violenze della vita carceraria. La telecamera segue la sua schiena e le sue scapole per tutto il cammino dalla cella e al bagno e sentiamo tutta la sua sofferenza.

Il cartoon Looney Tones che apre il film (d’altra parte stiamo sempre parlando di un film Warner) vale da solo il prezzo del biglietto. L’ombra nera Joker che cerca di imbavagliare e chiudere a chiave il tormentato e all’apparenza debole Arthur. L’eterna lotta tra il bene e il male, tra il Dottor Jekyll e Mr. Hyde ma vista l’onda anomala di questi tempi la gente vuole Mr. Hype.

Todd Philips decide di farlo innamorare in tutto il dolore e tormento che lo circonda e di farlo incontrare con Harley Quinn una paziente che fa parte del coro del manicomio criminale dove è detenuto in attesa di giudizio.

Arthur non ha le farfalle nello stomaco ma gli uccellini nella testa che cantano continuamente. Come nei vecchi film di Vincent Minnelli vive questo amore come un lungo, immenso e illusorio musical. I più scettici lo hanno già ribattezzato Ga Ga Land storpiando il nome di Lady Gaga che interpreta una Harley Quinn indecifrabile.

Il regista attualizza il fascino del male che ha portato personaggi come Charlie Manson o anche il “Nostro” Renato Vallanzasca a sposare le proprie ammiratrici.

Adesso si chiamano Followers e il cattivo è l’Influencer che tutti vogliono. Quello da emulare, quello che può dire solo una parola e io sarò salvato, quello da liberare facendo esplodere il tribunale che può sancire la sua fine, il Messia per cui diventare martire.

Tutti vogliono Joker a nessuno frega un cazzo dello sfigato, bullizzato, abusato e ghettizzato Arthur. Forse anche lo stesso Arthur vuole Joker al punto tale da licenziare il suo avvocato e assumerlo per la splendida arringa finale che sovverte tutte le prospettive e soprattutto le attese di un pubblico esigente e convinto di quello che vuole.

Viste le reazioni di chi lo ha appena visto, Todd Philips ha raggiunto il suo obiettivo e viene da chiedergli “Ma chi te lo ha fatto fare?”.

Poi vedi le citazioni di Qualcuno Volò nel nido del Cuculo, Le Ali della Libertà o dell’Attimo Fuggente sotto le note di Oh When The Saints Go Marching In o il bellissimo finale sofferto di Arthur che dice “Basta Cantare” e capisci che questo film è oltre Joker. Siamo più dalle parti di Beau ha paura.

È una follia a due che trapassa da Todd Philips ad Arthur Fleck e che passa il testimone a tutti quelli che vogliono essere Joker per dare un senso alla propria vita rinnegando l’Arthur che è dentro di noi.

Ancora non so dire quanto sia bello questo film ma posso solo dire che farà incazzare o innamorare tutti quelli che lo andranno a vedere.

Ve lo scrivo da critico innamorato…

Voto 8

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