Regia di Todd Phillips vedi scheda film
VENEZIA 81 - CONCORSO
Dopo il successo e i clamori di un primo episodio folgorante, The Joker (2019), che conferì al film il Leone d'oro e al Joaquin Phoenix l'Oscar come miglior attore 2020, un seguito ad una vicenda rimasta fondamentalmente aperta inerente la sorte del folle psicopatico destinato a divenire il nemico numero uno di Batman, pareva inevitabile, doveroso, irrinunciabile.
Todd Phillips, autore fino a quel momento soprattutto di successi commerciali come la triade de Una notte da leoni, si ritrova autore venerato, e con in mano la possibilità di bissare il successo planetario di critica e pubblico del primo, folgorante, lavoro dedicato al folle personaggio dalla risata sadica incontenibile.
L'idea di ingaggiare una pop star mondiale indiscussa e carismatica come Lady Gaga nel ruolo della psicopatica assassina e collega di Arthur Fleck, ovvero la non meno folle Harley Quinn (già portata sullo schermo con alterni risultati nientemeno che da Margot Robbie nei due Suicide Squad - quello pessimo del 2016, e quello tosto del 2021 - e nel film Birds of Prey del 2020) è stata una intuizione a dir poco geniale.
Trasformare poi il seguito del primo, torvo e conturbante primo pluripremiato episodio in un musical, è diventato un escamotage utile a giustificare certi retroscena romantici e sentimentali altrimenti poco gestibili con una narrazione di topo tradizionale.
Peccato che in questo Folie à deux, a parte un inizio ironico e galvanizzante con un inserto animato che fa il verso ai Looney Tunes cartoons, la vicenda si ripieghi completamente sui fatti del primo episodio, e circoscriva l'azione nel tentativo di difesa che il criminale assassino porta avanti assieme alla sua appassionata amante e collega di prigionia.
Poi certo è bello assistere a numeri musicali in cui un Joaquin Phoenix smagrito e quasi sofferente duetta con la celebre diva pop.
Ma certo ci si aspettava più carne al fuoco e non basta la indubbia abilità di direzione, la splendida fotografia e la accurata scenografia carceraria a trasformare questo Folie à deux in un seguito in grado di sostenere la brillantezza di un primo capitolo che rimane su livelli artistici superiori ed irraggiungibili.
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