Regia di Todd Phillips vedi scheda film
Joker: Folie à Deux (2024) La forma è sostanza! Il film di Todd sembra uno dei qui carpiati con doppio avvitamento che si vedono alle Olimpiadi In sostanza è elegante, rischioso, potente nell'elaborare il passaggio di due dimensioni. Dall'aria all'acqua nel caso di un carpiato. Dalla vita alla morte, anche interiore, nel caso di Jocker
E di quando la forma è sostanza!
Il film di Todd sembra uno dei qui carpiati con doppio avvitamento che si vedono alle Olimpiadi.
In sostanza è elegante, rischioso, potente nell'elaborare il passaggio di due dimensioni.
Dall'aria all'acqua nel caso di un carpiato.
Dalla vita alla morte, anche interiore, nel caso di Jocker.
Nel primo quarto d'ora, ma anche in tutto il resto del film, la performance di Joaqun Phoenix raggiunge vette di verità, dolore, emozione ineguagliabile nel mondo del cinema. Rarissime.
Come lui Caleb Landry Jones di Dogman, Elio Germano e pochi altri.
Sono infatti pochi color i quali sono riusciti come lui, in un film ad evere leggerezza nel ballo, pur avendo perso 20 chili la forza necessaria per rimanere incisivi, una risata a cui si diventa 'addicted', ormai mia suoneria fissa nel cellulare.
Attori che sanno essere così eleganti nei movimenti, così veri nello sguardo, così atletici e ballerini puri e drammatici al tempo stesso, violenti, ma raffinati, creduloni, ma vendicativi.
E folli molto folli.
Solo perchè hanno modi interiori fortissimi, dilanianti che non si sopiscono. Mai! Nemmeno quando il film finisce.
Perchè gli stessi abusi e dolori li ha vissuti innanzitutto l’uomo da piccolo. Prima ancora che il personaggio.
Certe ferite sono indelebili e sono veri e propri Stargate verso l'arte più riuscita.
Nel caso di Phoenix bambino la salvezza viene dalla recitazione che svolge fin da piccolo un pò obbligato.
Nel caso del protagonista la violenza subita sfocia in violenza verso altri. Anche questo è un messaggio sublime di Todd.
Cioè se Hitler lo avessero preso all’accademia di pittura, le violenze subite dal padre si sarebbero incanalate in altra direzione: l'arte. L'arte che in tutte le forme pittura, scultura, recitazione, ballo, canto è sempre taumaturgica.
E lo dice bene l'eccleso secondino di Jocker; vieni a ballare che ti concilia il dualismo e rimette insieme le due parti. Folie à Deux (2024) appunto .
Il film commuove, perplime, fa sentire meno soli mettendo in luce tutto il dolore subito da Phoenix. Cosi come Jocker viene maltrattato e poi capito da Lady Gaga che sebbene se la cavi col canto, rimane invece un pò succube della potenta recitativa di Joker.
Ma lo fa con grande leggerezza, usando la danza, il canto, momenti di luce come via di fuga dal quadro.
Per tre volte nel film si reitera la canzone Its entertainment come a voler ribadire che è intrattenimento, non solo dolore e verità.
Il ruolo poi continuo di telecamere dentro le telecamere, fa ripensare al potere dei media, della tv, del filmare e di come, a causa della volontà di apparire, le cose, a volte, risultino sfalsate, sdoppiate e assumano due versioni diverse.
Quella reale e quella circense
L'imporatanza del trucco /maschera gioca poi un ruolo fodamentale nel drammatico camouflage di un'anima doppia, bipolare per modificare la percezione di chi parla rispetto a chi esiste.
Dal riso al pianto è un attimo.
Il fascino del doppio appunto che alberga, da Stevenson in poi, in ognuno di noi !
Ps: si consiglia infine a Guadagnino di parlare con Todd per capire come si genera un capolavoro, magari più autentico e meno privo di Ego del suo.
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