Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
Storia vera di Kurt Gerstein, ufficiale delle SS che durante la guerra, con l’aiuto di un giovane gesuita, cercò di far trapelare al resto del mondo notizie sui campi di sterminio. Materia controversa e film difficile da giudicare, esteticamente e ideologicamente. Tutta la prima parte è serratissima: la verità cerca di farsi strada con grande fatica, scontrandosi con la tragica inadeguatezza della diplomazia internazionale di fronte a fatti che trascendono la mente umana; non solo il Vaticano, ma anche la Svezia e gli Stati Uniti sono accomunati nella condanna, tutti abituati a muoversi con cautela e intenti ai propri calcoli. C’è la vibrante contrapposizione fra il senso di colpa di chi non sopporta di essere neanche l’ultima rotella di un ingranaggio infernale e l’opportunismo di chi resta defilato per poter poi dire “non sapevo nulla”. Ci sono anche invenzioni registiche notevoli: l’Europa orientale sembra un intreccio infinito di linee ferroviarie percorse da treni merci che partono pieni e tornano vuoti, e si sceglie opportunamente di non mostrare l’orrore (esemplare la scena in cui i nazisti osservano dagli spioncini l’interno della camera a gas, senza che lo spettatore veda nulla). Verso la fine si moltiplicano però gli scivoloni melodrammatici (riguardanti soprattutto il gesuita, che si appunta sul petto la stella gialla in presenza del papa e sale spontaneamente sul vagone piombato), e direi che qua e là ci sono anche vere e proprie imprecisioni: a quanto mi risulta Gerstein si arruolò nelle SS solo dopo l’uccisione della sorella (non della nipote) nel corso di una campagna di eutanasia, il suo arrivo a Roma in concomitanza con la retata nel ghetto credo sia solo un modo per incrementare il tasso di drammaticità, e non è sicuro che si sia suicidato. Forse il Costa-Gavras degli anni ’70, con un soggetto simile, avrebbe saputo fare di meglio; ma non ne sono sicuro. Analogamente a quanto ho fatto per Concorrenza sleale, preferisco sorvolare su certi difetti e opto per un giudizio positivo.
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