Espandi menu
cerca
Omen - L'origine del presagio

Regia di Arkasha Stevenson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Nocturno_1977

Nocturno_1977

Iscritto dal 12 maggio 2024 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 28
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Omen - L'origine del presagio

di Nocturno_1977
6 stelle
OMEN-L’ORIGINE DEL PRESAGIO. (USA) 2024 A.STEVENSON.
“Aspettano solo che sia grande…grande per cosa?”
Roma 1971. Nel bel mezzo delle proteste “Senza lavoro non esiste dignità umana, e i giovani in particolare, sembrano essere senza speranza ed espropriati del loro futuro” una novizia di origini americane viene mandata nella capitale del Cristianesimo per promettersi eternamente a Dio.
Ottimo film che inaspettatamente non tralascia i particolari…vedere sempre prima di giudicare.
Partiamo dall’eccellente fotografia e scenografia che valorizzano i dettagli come la badessa minacciosa con la ruga delle marionette, le forcipi acciaiate, i crocifissi perlati vescovili che risaltano il copricapo bianco dei talari in contrasto con l’abbigliamento sintetico da discoteca anni 70, i divani in pelle pioggia che spiano una sigaretta mai fumata, il vento notturno che pettina le tende orlate a parochet, le collane portafortuna spalancate su petti villosi di camicie fantasia, il pulviscolo che crea l’effetto polvere di stelle nella stanza buia, etc..
La regia ha meditato a lungo sulle radici del terrore, in effetti bastano alcuni semplici ingranaggi ben piazzati come una foto in bianco e nero , dei rallenty efficaci, il sorriso foruncolato malvagio del diavolo, gli schizzi fanciulleschi irruenti semiotici, le autocombustioni spontanee con i volti sardonici, il silenzio ossequioso della magia della preghiera, il latino che risuona nelle celebrazioni eucaristiche da eco in stile Carmina Burana, etc..
Debitore di Suspiria ma anche di Phenomena di Argento in alcuni fotogrammi come l’incontro tra Margaret Daino e padre Brennan, il Sorrentino irriverente iniziale di “The Young Pope”, la morbosità di Seria studiata in “E non liberarci dal male”, il Ringu del primo Nakata , il girotondo inquietante di Lado ma anche il Soavi capronesco gelatinoso della “Chiesa” …insomma ci hanno studiato a fondo.
Anche la Colonna sonora non è una casuale ma il pentagramma se vogliamo è quello di sempre…archi e striduli collocati al posto giusto nel momento opportuno… nelle soundtrack c’è anche un omaggio alla grande artista Carrà con “Rumore” ballata negli anni 70 fino allo sfinimento.
Il film come è giusto che sia è anche una forte critica sociale alla chiesa del “secolarismo”, dei poteri della manipolazione della fede, delle caste cardinalesche con al vertice l’anticristo, del giorno della bestia 666, del terzo occhio massonico, della teoria della cospirazione del nuovo ordine mondiale.
Occhio alla protagonista Nell Tiger Free ed ai comprimari che dopo la serie cult “Il trono di spade” dimostrano ancora il loro talento attoriale.
Inutile paragonare la pellicola al vecchio e glorificato Omen di Donner …per quanto mi riguarda questo lavoro va giudicato senza pregiudizio ed è assestante…sempre a mio avviso.
Voto 8…consigliatissimo.
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati