Regia di Jon Watts vedi scheda film
“Sono Mr. Wolf. Risolvo problemi”
Appena appare il personaggio di George Clooney è praticamente impossibile non pensare al celeberrimo Mr. Wolf di Pulp Fiction interpretato da Harvey Keitel con il quale Quentin Tarantino rileggeva da par suo la figura del criminale chiamato a “ripulire” per il crimine organizzato i luoghi del delitto, eliminando qualsiasi collegamento che possa indirizzare la polizia agli esecutori del crimine.
Wolfs - Lupi solitari parte (più o meno) dalle stesse premesse, portando lo spettatore direttamente sulla scena del crimine e presentando i due ignavi protagonisti chiamati a salvaguardare la reputazione di un'importante politica (politichessa?) newyorkese compromessa dalla prematura morte (!?) del toy boy con il quale si era appartata in una suite di un lussuosissimo hotel “da 10.000 dollari a notte”.
La circostanza, delicatissima, costringe i due “fixer” a rinunciare de facto alla prerogativa di lavorare esclusivamente in solitaria per risolvere nottetempo l’intricata missione, ma non tutto è come sembra…
Presentato Fuori Concorso alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia e, dal 27 settembre, disponibile non più al cinema, come era stato precedentemente programmato, ma in esclusiva su Apple TV+, il regista Jon Watts si affida completamente all'auto-ironia dei due super divi Brad Pitt & George Clooney e costruisce una comedy nel quale, però, il crime non è soltanto un pretesto ma una parte fondamentale del racconto.
Guardando soprattutto a Tutto in una notte di John Landis ma declinandolo alle moderne regole di Hollywood Jon Watts, autore degli ultimi tre Spider-Man del MCU e soprattutto del thriller a bassissimo costo Cop Car, partendo da una tipica crime story trasforma presto la pellicola in un buddy movie, si diverte con i generi legando tra loro noir, commedia, action e thriller per costruire un passatempo esplosivo, a tratti imprevedibile, ma che rientra perfettamente nei canoni dell’entertainment contemporaneo.
Wolfs dà anche modo alle due star di sfoggiare la propria componente divistica sfruttando soprattutto la loro innata predisposizione a non prendersi troppo sul serio, proponendoli quindi nella loro versione migliore come anche una goliardia e una sfrontatezza, nata da anni di reciproca amicizia, che Watts cerca di riproporre direttamente su schermo, sovrapponendo gli attori ai loro relativi personaggi ma facendo in modo che le vicende del film non prendano mai il sopravvento sull’immagine dei due divi.
Nel film, infatti, a contare maggiormente non è tanto il ritmo dell’azione o il susseguirsi di eventi sullo schermo quanto la coppia di attori protagonista, questo grazie a una sceneggiatura ritagliata su misure sul duo Pitt/Clooney e sintonizzato sull’elemento divistico dei due attori fino a concludersi con la citazione filmica del Butch Cassidy di George Roy Hill e quel fermo immagine che rivela, quando mai ce ne fosse ancora bisogno, il film e, soprattutto, gli attori (Paul Newman & Robert Redford) a cui si è ispirato Jon Watts mentre girava il suo film.
A contraltare i due divi hollywoodiani serviva poi un terzo incomodo che reggesse il confronto e Austin Abrams dimostra di avere il physique du role per un personaggio molto alla Tex Avery.
Completano il cast Amy Ryan, Poorna Jagannathan, Richard Kind e Zlatko Buri? mentre Frances McDormand, in originale, da voce al misterioso “contatto” che dà il via alla vicenda.
Wolfs è un classico film da sabato sera di una volta, spigliato e avvincente, fatto di elementi di genere che conserva, al suo interno, altri generi, pensato per intrattenere e divertire senza eccessivi fronzoli sfruttando anche atmosfere molto da anni’70 e una New York livida e glaciale, riconoscibilissima ma inusuale, e il fascino senza età di due superstar mondiali, tra continui battibecchi e diversi ammiccamenti al genere noir.
Wolfs è un film di cinema e per il cinema ed è un peccato, quindi, che Apple Plus abbia deciso di rinunciare all’uscita in sala per puntare esclusivamente sullo streaming in quanto il film, probabilmente, sarebbe riuscito comunque a trovare un suo pubblico.
Wolfs non tenta di fare grandi dichiarazioni, di catechizzare il pubblico o di salvare, in qualche modo, il pianeta, né di reinventare il cinema o di rivoluzionarne i generi ma cerca semplicemente di intrattenerlo e di divertirlo e, forse, è esattamente quello che il cinema, al cinema, oggi ha più disperatamente bisogno.
VOTO: 6,5
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