Regia di Oz Perkins vedi scheda film
La quarta regia di Osgood Perkins conferma un progressivo adattamento alla tendenza mainstream da parte dell'autore: storia divisa in due parti (tra verosimile e irrazionale), fortemente ispirata da "Il silenzio degli innocenti" (quasi un remake in salsa satanica) e rigorosamente priva di elementi visivi impattanti.
Dieci famiglie massacrate, nell'arco di trent'anni, con lo stesso modus operandi: artefice dei delitti, in tutti i casi, il padre/marito che poi conclude l'opera suicidandosi. Due sono i comuni denominatori che stanno alla base di ogni singolare evento, ossia la presenza di una bambina in prossimità del compleanno (che corrisponde al giorno 14) e il rinvenimento sul luogo della tragedia di una lettera criptica e piena di simboli, scritta da terzo pugno e siglata dal misterioso "Longlegs". L'F.B.I., in occasione dell'ennesimo caso, decide di coinvolgere nell'indagine l'agente Lee Harker (Maika Monroe), nota per le sue capacità intuitive fuori dalla norma. La pista seguita è quella di un satanico individuo con potere di suggestione sulle sue vittime, tale da spingerle a compiere azioni irrazionali e funeste.
L'attore Osgood Perkins (figlio del più celebre Anthony), si trova a dirigere il suo quarto lungometraggio dopo aver esordito con il notevole February - L'innocenza del male (2015) e proseguito con i sempre meno esaltanti Sono la bella creatura che vive in questa casa (2016) e Gretel e Hansel (2020). In questa circostanza scrive una sceneggiatura che trae chiaramente spunto dal classico Il silenzio degli innocenti (Jonathan Demme, 1991), suddividendo la lunga e poco movimentata vicenda in tre capitoli durante i quali si passa da un registro razionale (l'ipotesi della responsabilità dietro ai delitti di un individuo carismatico, sulla scia - e con look "en travesti" - di Charles Manson, in grado di plagiare la volontà delle vittime) a quello piuttosto contorto dell'inverosimile coinvolgimento satanico (probabile affiliato al Principe degli Ìnferi proprio Longlegs, che ha qui i tratti tragicomici dell'irriconoscibile, eppur sempre grottesco, Nicolas Cage). Perkins tenta una narrazione raffinata e malinconica (un pò troppo, dato lo stato apatico in cui versa Maika Monroe) utilizzando una tavolozza cromatica crepuscolare (al pari di quella già efficacemente esposta in February), tuttavia si perde in una messa in scena soporifera, destinata a farsi via via pure confusa e incomprensibile, inserendo nella storia cliché fini a se stessi (la presenza di bambole inquietanti, con una strana palla in testa) e dovendo scontrarsi con l'ingombrante presenza di Cage. Cage non solo è interprete ma, ahinoi, come accade da un bel pò di tempo a questa parte è spesso coinvolto nel ruolo di coproduttore apponendo la sua firma in tale duplice veste in horror dimenticati il giorno stesso del rilascio, trovandosi a presenziare in ben quattro/cinque titoli all'anno. Longlegs sfoggia un'adeguata, pur non memorabile, colonna sonora composta in famiglia (opera di Elvis Perkins) ma impone allo spettatore una lentezza narrativa e visiva quasi snervante, capace di incutere molta flemma a una storia che, per quanto suggestiva, sa di visto e rivisto. Film di discreto successo al botteghino in quanto destinato a un pubblico più ampio (definirlo horror è davvero arduo), sorretto da una campagna promozionale decisamente influente. Per i pupazzi demoniaci Osgood Perkins sembra avere un certo debole, dato che su questo stesso tema si sviluppa The Monkey, successivo lungometraggio in fase di post-produzione e imminente distribuzione (febbraio 2025), ispirato dal racconto breve di Stephen King dal titolo Skeleton Crew.
"Lasciando da parte i Santi Padri, secondo i quali Satana può conoscere il futuro, come non restare ammirati del Re dell'Inferno, quando ad esempio si legge che fu in ogni tempo un fortunato seduttore di femminili cuori?
Nel 1599 certa Antide Collas è arsa «perché la sua conformazione sessuale presentava alcunché di fenomenale che si credette di poter spiegare coll'ipotesi d'un commercio infame con Satana»".
(Cesare Enrico Aroldi)
F.P. 15/11/2024 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 100'56").
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