Regia di Oz Perkins vedi scheda film
Gli appassionati de Il silenzio degli Innocenti (The Silence of the Lambs, 1991), dei dialoghi compassati del Dottor Lecter, dell'intuito dell'agente Sterling, delle indagini portate avanti da task-force FBI che brancolano nel buio alla ricerca di colpevoli che sembrano inafferrabili, probabilmente si sentiranno a casa. Perché la pellicola scritta e diretta da Oz Perkins sa farci respirare le medesime atmosfere.
Il regista cinquantenne, figlio di Anthony Perkins, noto per aver interpretato il ruolo di Norman Bates in Psycho (id.; 1960) e fra gli autori più promettenti del panorama cinematografico attuale, a breve nuovamente in sala con The Monkey, riadattamento di una storia breve di Stephen King; è anche autore di soggetto e sceneggiatura. Riesce a portarci sulla strada della paura e del brivido con pochi significativi accorgimenti. Non facendo scorrere fiumi di sangue, non subito almeno, ma facendo virare la narrazione verso un terrore psicologico e rimbalzando gli eventi nel corso di un ventennio che dagli anni '70, quelli nei quali si ramifica l'arrivo e la paura per il cattivo del titolo, fino alla contemporaneità data dagli anni '90.
Rispetto alla pellicola di Jonathan Demme, Perkins aggiunge il lato esoterico, extrasensoriale dato dalla protagonista femminile, l'eccellente Maika Monroe, affiancata da un Nicolas Cage reso irriconoscibile dal trucco. Capace d'impersonare il serial killer Longlegs, che potrebbe diventare un nuovo cattivo da galleria degli orrori, degno di Freddy Krueger, al punto che lo stesso Cage ha definito il proprio personaggio come:
"il cattivo di una fiaba come potrebbe essere il Pinocchio di Collodi "
Film che scorre veloce fino alla propria conclusione, che porta a cercare di capire come e chi sarà la prossima vittima e come sarà possibile fermare il 'Gambalunga' (Longlegs - trad.) del titolo. Apprezzabile quindi sia da chi ama i thriller, sia da chi, come detto, apprezza i cattivi del cinema horror.
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