Regia di Oz Perkins vedi scheda film
"Longlegs" *** alla regia e allo stile di Oz Perkins di cotanto padre, uno dei pochi ad ogni film a confermare oggi un certo personale e riconoscibile stile, e a non farsi dimenticare tanto in fretta.
** alla sceneggiatura piena zeppa di citazioni e rimandi oltre che al già trovato da tutti "Il Silenzio degli innocenti" per ambientazione d'epoca, fotografia brumosa e invernale, situazioni e snodi, a "L'Esorcista III" sempre del 1990 di William Peter Blatty e non trovato da nessuno. *** a Nicholas Cage ormai una garanzia di rinnovamento all'insegna della bulimia di tutto ciò che è strambo e sopra le righe continuo e infinito nei generi, al netto della distanza e differenza di qualità media di quel cinema inarrivabile di costoro, come una sorta di Vincent Price o Christopher Lee, ma nato nei sessanta.
*al ritmo generale quantomai lasco e spesso non supportato da adeguate scelte musicali e sonore - tranne che sui titoli di coda e in qualche azzeccata canzone- per una scelta di stilizzazione minimale massima, che stride un pò con la consapevole e sapiente inventiva, nell'utilizzo dei super8 anni '70 dai colori brillanti..
*** a Maika Monroe, in un ruolo di nevropatica e anche per questo estremamente sensitiva e intuitiva agente FBI sulle orme di Clarice Sterling, in mani diverse delle sue sarebbe stato poco più di una mera macchietta.
John Nada
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