Regia di Benjamin Brewer vedi scheda film
NICK CAGE
Qualcosa di terribile, ma imprecisato, è accaduto e l'umanità si è ritrovata inerme, costretta a vivere al riparo ed in perenne stato di allerta ogni volta che il giorno volge alle tenebre.
Nelle tenebre infatti, esseri mostruosi allergici alla luce del sole subentrano a dominare un mondo che, invece, li vede in ritirata e nascosti nelle ore di luce.
Un tenace uomo, padre di due figli maschi, si è da tempo asserragliato in una casa protetta da assi e spranghe, utili a preservare i tre nelle notti in cui gli attacchi dei mostri che si rivelano sempre più invasivi.
Uno dei figli si invaghisce di una coetanea che vive in una casa poco distante, oltrepassato il bosco. Una serie di imprevisti metterà a repentaglio una vita già di per sé improntata sulla mera sopravvivenza giorno per giorno.
Ma la tenacia dei tre e le abilità manuali che le drammatiche circostanze faranno consapevolizzare in particolare in uno dei due ragazzi, saranno una risposta efficace per debellare quella minaccia senza fine.
Benjamin Brewer, regista de I corrotti (2016), anch'esso con Nicolas Cage protagonista, dirige un horror non certo nuovo o originale, ma piuttosto incalzante, utilizzando cliché e situazioni viste e riviste, ma con un certo "savoir faire".
I mostri, visti di sfuggita, in modo repentino e centellinato per questioni di suspence, ci riportano indietro ad atmosfere in stile Shyamalan di Signs, anche se il tocco e il mestiere ampiamente consolidato del regista de Il sesto senso, non può dirsi qui così effettivamente determinante e dominante.
Arcadian resta tuttavia, pur con i suoi risaputi cliché, un discreto prodotto usa e getta ove Cage, piuttosto misurato anche quando affronta il nemico a mani nude o quasi, si riserva un ruolo che cede altruisticamente il passo ai due attori giovani, bravini, come Jaeden Martell e Maxwell Jenkins, entrambi convincenti. Il finale sin troppo rutilante e quasi ridicolo rischia di rovinare un po' tutto, ma la fretta di concludere riesce quanto meno, probabilmente in modo involontario, a limitare danni che parrebbero senza rimedio.
Il film gioca sin troppo sul non svelato, induce, anzi costringe lo spettatore, spiazzato e smarrito, a comprendere la sintesi di una crisi in atto poco per volta, infischiandosene poi di rivelare qualsiasi cosa riguardo alla esistenza delle malvagie creature notturne.
Creando una circostanza che può galvanizzare, ma anche irritare.
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