Regia di Kristoffer Borgli vedi scheda film
Film molto strano, ha un suo perchè e si fa seguire fino alla fine.
Strano ma strano forte anche questo film. Lo spunto è che tutte le persone (tutto il mondo, intendo) sognano il personaggio interpretato da Nicholas Cage, un oscuro professore, una persona piccina e sfigata. Naturalmente non sanno chi sia, molti neanche capiscono, all’inizio, che tutti lo stiano sognando, in contemporanea…però è chiaro che nel suo paese, là dove vive e lavora, c’è chi lo riconosce, e la sua popolarità aumenta via via (lui ovviamente non sarà in grado di gestirla). Mentre nei primi sogni il professore non fa nulla, nel proseguo del film gli stessi sogni diventano via via più cruenti, una specie di horror dove Cage uccide e tortura. Serve poco che, nella realtà, il professore professi il suo essere una persona normale e inoffensiva: la popolarità crolla e viene emarginato; pure il suo matrimonio naufraga. Lo spunto del film è insomma interessante; le chiavi di lettura sono più di una, non ultima la presa in giro sulle nuove generazioni, viste come incapaci di affrontare qualunque trauma, tra i quali pure i brutti sogni. Il film interessa abbastanza, per me è da 6/7, in qualche modo riesce a mantenere viva l’attenzione, anche se la sceneggiatura non ha avuto alcuna pietà nel delineare questo personaggio veramente sfigato. Il film ebbe una minima risonanza in Italia, finendo decimo nelle classifiche settimanali; un classico film d’essai che portò Cage a una candidatura al Golden Globe.
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