La celebrità è un evenienza effimera e va gestita oculatamente per non vedersi travolgere dall'onda che conduce alla cresta, ma troppo spesso travolge con la stessa velocità verso un nuovo abisso.
Il mite professore di biologia Paul Matthews (Nicolas Cage), inizia ad apparire da "semplice comparsa" nei sogni di molte persone: inizialmente in quello della figlia, e poi via via in quello di molte altre persone: i suoi alunni, che precedentemente quasi nemmeno lo degnavano anche in aula universitaria, e via via l'immagine ricorrente nel subconscio di sempre più dormienti, al punto da trasformare l'uomo meno appariscente al mondo, nella più nota celebrità del momento, eroe o incubo di un mondo ove tutto ciò che è visibile e ricorrente conta veramente.
Dopo aver vissuto, fortunatamente solo da spettatori, gli azzardati e micidiali tentativi di balzare sulla cresta dell'onda perpetrati a suo maggior danno da parte della esaltata giovane protagonista impasticcata di Sick of Myself (2021), non è più una vera sorpresa che la lambiccata trama sottostante a Dream Scenario annoveri il ritorno in regia, stavolta su territorio a stelle e strisce, dell'applaudito regista norvegese Kristoffer Borgli.
Il cineasta nordeuropeo, prodotto dal collega Ari Aster, dà vita ad una sorta di bizzarro mistery a tratti galvanizzante, altre volte bonario e quasi inerte, che si arrampica sugli specchi per arrivare a trattare i meccanismi instabili e difficili da gestire di un successo che non è ascrivibile a meriti sostanziali e che riflette sulla responsabilità che deriva da superare traguardi importanti ove l'unico giudice è la massa e l'unica possibilità di continuare a gestire la fama raggiunta, consiste nella destrezza a continuare a far parlare di sé.
Il mimetismo della zebra, fenomeno istintivo di gruppo a cui tanto tiene il professore di biologia, e cavallo vincente di una sua intuizione con cui spera di distingueris e raggiungere una clebrità decisamentew più tradizionale di quella che lo sta caratterizzando suo malgrado, si rivela una soluzione completamente estranea al protagonista del film, costretto a divenire suo malgrado un personaggio non omologabile per la prepotenza incontrollata e fuori da ogni logica spiegazione che lo vede introdursi nelle gesta inconsce dei cervelli a riposo di gran parte del pianeta.
Nicolas Cage nel ruolo del compassato e incredulo protagonista di un evento senza spiegazioni ed al limite del soprannaturale, risulta la scelta più assennata e fortunata di un film scientemente strambo e caotico, che spesso gira un po' a vuoto su sé stesso cercando poi di riprendere la rotta verso una soluzione che non si può nemmeno immaginare.
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