Regia di David Fincher vedi scheda film
Thriller programmaticamente claustrofobico e moderatamente riuscito: si può fare un film che per la maggior parte si sviluppi attorno a 5 personaggi ed una stanza sola? Fincher ci dimostra di sì (del resto il Maestro Hitchcock riuscì a ricavare un film da una storia interamente ambientata su una barchetta) e conferma di avere le carte in regola per un certo tipo di cinema nevrotico-contemporaneo (le ossessioni della madre, la malattia della figlia, la metropoli silenziosa attorno), sapendo dosare e miscelare al meglio le componenti azione+psicologia (è pur sempre il regista di Fight club, Seven e The game). Ne escono fuori personaggi compiuti, vivi, ma anche un ritmo frammentario ed un conseguente continuo altalenarsi di sbalzi di tensione; necessario ad ogni modo chiudere entrambi gli occhi sulle premesse della storia: madre e figlia sole in un palazzo di quattro piani che si affaccia su Central park, tutto pagato dall'ex marito. Eh, insomma. 5,5/10.
Madre e figlia abitano in un lussuoso e sconfinato palazzo; nottetempo vi penetrano i ladri e le due, sentiti dei rumori, si rifugiano in una stanza blindata, in cui però è custodito tutto il malloppo della casa. L'assedio è complicato dal fatto che alla ragazzina, malata, servono periodiche iniezioni.
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