Regia di Alex Garland vedi scheda film
Film non esente da molti difetti, ma si fa vedere, se optate per un film che vi disturberà, pure.
Il film è ambientato in un ipotetico prossimo futuro, nel quale il nuovo Presidente degli USA ha portato alla disgregazione del Paese e alla successiva guerra civile. Mentre a inizio film lui celebra grandi vittorie immaginarie, la realtà del film è ben diversa: la guerra pare ormai persa. La costa est è rimasta fedele, così come altre nazioni del centro USA, ma la Florida e tutte le nazioni intorno sono nemiche, così come tutto il nord ovest ma soprattutto le forze unite di Texas e California (due Paesi che più diversi non si può, qua pare una cazzata), che paiono guidare la ribellione. Il presidente in questione pare essere una specie di Trump, anche se non verrà mai definito o ci si perderà tempo attorno; si sa solo che da oltre un anno non dà spazio alla stampa, e che è arrivato a fare bombardamenti aerei sui civili inermi.
La guerra è combattuta nel Paese pulendosi il culo con la Convenzione di Ginevra. Non c’è pietà per gli sconfitti, che vengono passati per le armi, da entrambe le parti; non mancano frequenti episodi di giustizia sommaria o pulizia etnica. E lo scopo della guerra civile è uccidere il presidente, senza altre alternative.
Altro non aggiungo, nel film si viaggia assieme a questi giornalisti, che vogliono tentare l’impresa di intervistare il Presidente, andando dunque a Washington da New York (scrivono quasi 2.000 km, ma le distanze mi paiono sballate).
Nel film alcune cose funzionano bene, altre funzionano poco, tanto che io oscillo spesso tra il 6 e il sette, indeciso alla fine, ma forse è più un 6/7. Ad esempio, ci si affeziona ben poco ai protagonisti, i quali mi paiono dei totali sprovveduti, per quanto si vantino di averne viste di ogni. Pure una scena madre di un salvataggio, nel finale, mi è parsa irreale, banale, quasi irritante nella sua sciocchezza.
Il film è andato benino al botteghino; la maggior parte degli incassi li ha fatti in casa, ma ad esempio da noi fu sorprendentemente secondo negli incassi settimanali.
In USA ha fatto polemica, e ci credo, li ha molto disturbati, soprattutto vedere che sono così “brutti” come popolo, pronti, nel film, a fare spesso giustizia sommaria (e se hai 250 milioni di armi in giro, fatti una domanda….ok, non sarai mai invaso, ma è una miccia che basterà accendere, no?). Cavoli loro ma parlando della prima superpotenza, cavoli un po’ di tutti.
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