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Civil War

Regia di Alex Garland vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Civil War

di Ted_Bundy1979
3 stelle

Ecco il classico film di propaganda camuffato secondo certa entusiastica e plaudente, addirittura autonominatasi "concorde", critica classicamente da gregge nello steccato: quale con l'immancabile conio di "ambiguo". 

Ma ambiguo dove se i cattivi sono più che chiaramente identificati come nel personaggio del miliziano psicopatico Jesse Plemons(i suoi occhiali tondi e tutti rossi sono la cosa migliore del film, li voglio), nel "campo largo" di definizione buono per tutte le stagioni dei cattivi spauracchi dello spettatore e giornale/rivista di sinistra, ovvero quello degli inavvicinabili  "suprematisti bianchi". 

Che sparano con il mitra a chiunque non sia americano e meglio ancora se non dei loro Stati secessionisti(l'assurda accozzaglia ideata dagli sceneggiatori degli "Stati dell'Ovest"California- Texas- Florida[?]), quindi come di Hong Kong ergo cinese, garanzia come ad un personaggio, di venire uccisi a bruciapelo.

E perché non anche dei neri che sparano a chiunque sia bianco, come già succede e non in apologhi di fantapolitica, in certe parti delle grandi citta americane, se veramente si vuole mostrare il suo lato sempre più oscuro di guerra e odio, revanscismo di tutti contro tutti?

La morale del finto equanime e vero sopravvalutatone Alex Garland(uscito allo scoperto già più che mai con il precedente bigino "Men"), è che se alle prossime elezioni di novembre sarai cosi subumano e inferiore, scervellato che voterai "Er puzzone" ergo Trump, ti ritroverai con una guerra civile e fratricida più che mai come nemmeno si era vista nel 1860, se invece sei compassionevole e dagli altri principi democratici non succederà nulla, e ti tieni il senescente ottuagenario manovrato da chi sa chi al Pentagono e nel complesso militare-industriale, che ti tira fuori una guerra nuova ogni settimana. Così il regista e produttore hollywoodiani amici dormiranno ancora sogni beati e sollevati, nelle loro ville, oltre è sottinteso, a poter continuare a fare miliardi con simili ciofeche "impegnate".

Quel che è peggio poi, che proprio sotto il comparto dell'azione e del montaggio cinetico(il massimo dell'immaginazione visiva del film si muove tra grattacieli fumanti per scontri armati richiamanti l'11/9, redneck con il cappellino girato da cretino e canotte da hipster torturatori e fucilatori di malcapitati come 100 anni fa, ambientazioni di autostrade piene invase di veicoli abbandonati e bruciati, che più che autostrada di Kuwait City-Bassora qui con la CGI fa tanto "The Walking Dead", e non so se sia tanto un complimento ora come ora), e alla sincope strombazzato dai soliti critici di gregge che non sanno cosa scrivere e altro dire, un film di 39 anni e che non si prendeva tanto sul serio come ''Invasion U.S.A." di Joseph Zito, con Chuck Norris e Richard Lynch, gli fa il culo. In tutti i sensi, anche come immaginazione e rielaborazione di un mondo futuristico-prossimo in uno scenario di assedio e guerriglia urbani dell'ultima mezz'ora washingtoniana.

Non parliamo poi di modelli irraggiungibili e ancora più alti tra fantapocalittico-storico e adrenalinico thriller di guerra sul giornalismo d'assalto, carpenteriano- burkyani-persino spotteswoodiani e stoneiani, o simili.

Più fallimentare del già schieratissimo radical-progressista e sopravvalutato tentativo-rielaborazione della stessa storia di "fantastoria" realizzato da Joe Dante, di 26 anni fa e praticamente con gli stessi "spauracchi" post- Oklahoma City, buoni già allora.

Anche fare degli "eroi anti-eroi" dei giornalisti e nella fattispecie anche di guerra, occidentali, con le baggianate manipolatorie ed estremamente faziose che ci comminano dai vari teatri bellici 24H dalla cappa dell'informazione drogata, categoria più sputtanata quella dei giornalisti oggi, seconda soltanto a quella dei santoni complottisti e di "contro-i formazione" di Telegram, pare una scelta davvero intelligente di Garland e collaboratori, tanto da chiedersi se davvero ti stiano prendendo per il culo come sembra.

Come erano già migliori i tempi nemmeno troppo lontani di personaggi fantapocalittici veri e registi senza pretese di monito o messaggi interessati, come Riddick e David Twohy.

Siamo insomma dalle parti di prodotti puramente di consumo e che certo non cambieranno le sorti estetiche dell'audiovisivo nè di alcunché tipo "La Notte del Giudizio" e serializzazioni varie, qualunque cosa ne dicano critici e giornalisti allineati nell'apparato. Con soltanto una patina superficiale di trattare metafore e tematiche "alte".

C'è in onestà da dire che gli ultimi 15'-20' dell'assalto con ogni tipo di armi e corazzati, elicotteri, Humvee delle truppe dell'esercito ribelle alle mura di cemento armato intorno a Pennsylvania Avenue della Casa bianca fortificata e ormai cinta d'assedio, sono un bel pezzo di cinema d'azione adrenalinica e dalla intensità apocalittica, più alla Paul Greengass che attesa da Garland, e vedi pure una soldatessa nera sparare a freddo e senza più alcun motivo ad una addetta stampa presidenziale anch'essa nera. Ma nonostante questo e il finale all'insegna del cinismo e del menefreghismo, non è sufficiente nell'economia del film a riscattare la piattezza media e non molto di più, degli 85' precedenti. Oltretutto c'è anche una inverosimiglianza troppo enorme per farla passare nonostante sia solo cinema, come fa il Presidente degli Stati Uniti seppure ormai destituito dal suo potere immenso, e con i suoi generali che hanno già firmato la capitolazione ai "ribelli" degli Stati secessionisti del Sud in evidente ucronica rivincita del 1864, a fare la fine come di un Allende qualsiasi nella Moneda del 1973, quando sotto alla Casa Bianca proprio il cinema e la tv, oltre che le "cronache dalla realtà" ci indottrinano da sempre che vi si trovano i più estesi e impenetrabili, indistruttibili, profondi e pieni di chissà quante strade sotterranee e cunicoli di fuga chissà fino a dove, Bunker a prova di attacco nucleare, chimico-batteriologico, e quant'altro, del mondo occidentale? 

Kirsten Dunst appesantita e ovviamente che gli anni passano naturalmente per tutti, invecchiata, sembra a figura intera Antonella Clerici ma più brutta e anche questo non è esattamente come l'avere una protagonista e un carattere memorabili. Meglio Wagner Moura, che invece pare non cambiare mai.

 

Ted_Bundy1979

 

 

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