Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
Inizio rockeggiante e finale malinconico.
Andando completamente alla cieca, salvo averne visto il trailer, son piombato in sala per THE BIKERIDERS di Jeff Nichols con Austin Butler, Jodie Comer, Tom Hardy e un sorprendente Michael Shannon. Tratto da una storia vera e dall’omonimo fotolibro.
Tra il 1957 e il 1973, attraverso le interviste e le foto di un giovane giornalista intenzionato a scriverci un libro, viene narrata la nascita del club motociclistico dei Outlaws MC (nel film Vandals) a Chicago, la vita dei loro membri e delle rispettive famiglie e il lento declino che sarebbe venuto col tempo. Ovviamente mettendo la lente su Kathy che si imbatterà nel motociclista Benny e il suo capo e mentore Johnny.
Tuttavia, a causa dello stile di vita non tanto sicuro, si vedevano i disappunti delle loro mogli e dei loro parenti, specie tra Benny e Kathy. Non mancherà purtroppo che, nei tempi che cambiavano, sempre più nuovi associati che entravano erano degli avanzi di galera, tossici, maniaci, reduci dalla Guerra del Golfo e baby gang. Dunque la situazione andava sempre più fuori controllo, l’idea originaria del club veniva travisata con conseguenze anche tragiche.
Che idea ci siamo sempre fatti dei motociclisti? Ovviamente come una banda di zoticoni, teppisti, ubriaconi, spericolati e in fissa con le moto e le zuffe. E in effetti è così, ma stavolta vengono messi in luce diverse sfumature, ossia che erano persone semplici, con diversi lavori, ma anche degli emarginati della società per via della passione delle corse, dell’avventura, delle sfide e dei raduni dove mangiavano, bevevano, correvano e si divertivano. Ogni tanto con delle risse anche violente, ma che si risolvevano bene con parole e trattative. Nonostante erano anarchici e prendevano la vita così com’era avevano un senso di familiarità e unione. Tutto narrato con Tom Hardy, il fondatore, carismatico con un senso della leadership rispettevole, ma anche risoluto e dalle maniere forti. Con Jodie Comer e il suo rapporto con Austin Butler fatto di consigli e decisioni di vita (da prendere), ma anche di controversie e brutte vicende.
Non mancano il rock ‘n roll, belle ironie, corse in moto, inseguimenti, scene violente e situazioni dialogate significative tra i quali spiccano di più Tom Hardy e Jodie Comer che tra recitazione e personaggi sono i migliori.
Purtroppo i difetti non mancano: Austin Butler, nonostante il suo personaggio sia decente, non è abbastanza approfondito, ad esempio non è chiaro come campi se non lavora, la geografia per contestualizzare in generale come tutti vedevano i motociclisti non è trattata più di tanto. Inoltre i personaggi di contorno, tra i quali i membri storici del club, sono poco più che abbozzati nella loro caratterizzazione e hanno persino meno spessore di uno dei “cattivi” che verrà in seguito.
Da vedere in sala per due ragioni: 1) Vedere le cose da una prospettiva diversa non fa’ mai male. 2) Alla cassa regalano le pecette del film da attaccare al giubbotto…!
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