Espandi menu
cerca
Conclave

Regia di Edward Berger vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Souther78

Souther78

Iscritto dal 13 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 9
  • Post -
  • Recensioni 290
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Conclave

di Souther78
1 stelle

Ridicola farsa razzista (verso gli italiani), paraboletta di pseudo morale distorta da livello di seconda elementare. Imbarazzato per Castellitto, ridotto a simili ruoli da presa in giro pur di starci dentro. Dopo questa indicibile atrocità, cosa aspettarci dal regista? Fascisti su Plutone? Talebani su Orione? Ah no, aspetta, ma i talebani sono ok?

 
Dopo l'aberrante I due papi, i cugini d'oltreoceano si rifanno sotto con le tematiche vaticane. Come sempre, approccio il film dopo una scorsa al voto di Filmtv, e, vedendo che sfiora il 7, mi ci butto senza ulteriori investigazioni. Come sarà andata a finire?
 
Purtroppo non tanto bene. Posto che, dopo il 2018, pare non ci sia film di spicco senza propaganda new woke, ammetto che ovunque pensavo si potesse trovare, meno che in un film ambientato durante il conclave.
 
Benchè sia profondamente rispettoso delle opinioni altrui, leggendo la maggior parte dei commenti brevi a questo film non posso rimanere silente: è chiaro che o questi individui si fanno trascinare dalle mode (cioè, se ha tot candidature agli oscar, deve essere fico!), o, semplicemente, sono esponenti della maggioranza rumorosa di decerebrati ormai catturati dalla propaganda mediatica, la cui capacità critica è stata irreversibilmente rimossa.
 
L'intero impianto narrativo è affetto da elefantiasi: è lento, ripetitivo e di scarso interesse. Sicuramente non a livelli drammatici, ma mediocri sì. Dando per scontato che la chiesa sia solo una copertura per l'esercizio del potere, del controllo, di giri miliardari di denaro al riparo dalle giurisdizioni statali, su cosa ci dovrebbe "illuminare" l'opera? Che i vescovi non sono santi? Naaaaa!!!!! Dai? Che Benedetto XVI era nazista? Be', s'è per questo, era anche a capo del Sant'Uffizio. Ma, andando abbastanza indietro nel tempo (manco tanto), quella stessa istituzione bruciava le persone in piazza: di che cacchio stiamo a parlà? Maddai...
 
Come tutte le produzioni americane all'estero, prendono un cast di star hollywoodiane per fare gli italiani, o gli americani dove dovrebbero esserci italiani. Fanno tutto il film in inglese, perchè è normale che in Italia (pardon, Vaticano) si parli inglese, e mettono un paio di attori italiani più o meno famosi, a cui fanno fare i ruoli che da loro farebbero fare a delle comparse prese per strada (vd. Isabella Rossellini con un paio di battute in tutto il film).
 
Tutto il film si presenta, fin da prima della metà, come una volgare propaganda politica di pseudo sinistra. A questo punto urge chiarire che, per quanto riguarda chi scrive, non è un problema di destra o di sinistra, essendo perfettamente consapevole che la "democrazia", quindi le elezioni e i partiti siano creazioni della massoneria che controlla il mondo, quindi credere che esistano degli ideali o dei partiti, al di là della facciata, è da poveri succubi. Quindi potremmo pure togliere "di pseudo sinistra" e lasciare "propaganda politica" per evidenziare che il filmetto è una volgare operazione di brainwashing, finalizzata a convincere della realtà di correnti politiche, pure in seno al Vaticano. Dove le correnti ci sono, sì, ma sono sostanzialmente riflesso di schieramenti di interessi e massonerie. E gli interessi non sono, come si insinua nell'operetta, l'ego, l'abito o l'ideologia. Gli interessi sono il vero potere che si cela dietro quelle mura: dai Gesuiti all'Opus Dei, dal patrimonio immobiliare incommensurabile all'influenza sul pubblico. Questi sono "superpoteri". Poi volete credere che ci sia uno là dentro che lo fa per fede... credeteci: basta avere fede!
 
Patetico, in particolare, il ruolo affibbiato al povero Castellitto, che, pur di comparire nella megaproduzione, si erge a italiota equivalente a un redneck americano, che sarebbe stato, poi, credo, il primo papa nella storia con la barba. Sicuramente il primo a fare piazzate da leghista ubriaco al bar, contando di farsi eleggere al soglio pontificio con un simile contegno.
 
Ma il colpo di grazia scatta sul finale, dopo aver ammanito 2 ore di pressapochismo totale, di razzismo (verso gli italiani) travestito da inclusivismo, di buonismo, di pseudo morali da bocciofila...eccotelo lì: il papa trans. E quando pensi di aver toccato il fondo, scopri che, invece, hai appena iniziato a raschiare.
 
Arrivati a quel punto, francamente, spegni tutto e concludi con un pensiero inclusivo, pacato, gentile e accorato: FANCULO!
 
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati

Errore:

chiudi