Regia di Edward Berger vedi scheda film
Morto un papa non se ne fa un altro tanto facilmente. E’ la premessa di “Conclave”, thriller che drammatizza quella fase delicata in cui il Vaticano chiude le porte al mondo per decidere l’erede di Pietro e tutto il mondo ha gli occhi puntati sulla famosa fumata. Il decano Thomas Lawrence è incaricato di tenere le fila e le ambizioni dei cardinali incaricati della votazione fatidica. Ha il suo favorito nel cardinal Aldo Bellini, liberale (Bergogliano potremo definirlo) contrapposto al tradizionalista canadese Tremblay e al tridentino Goffredo Tedesco. Tremblay è l’ultimo che ha avuto un colloquio con il papa, incontro in cui lo ha destituito per simonia (si scoprirà in seguito). Chi lo accusa, padre Wozniak, ha avuto la confessione del santo padre nell’ultima cena prima della dipartita. Ma il polacco non è attendibile perché ha il vizio del bere. L’altro candidato in pectore è il nigeriano Adejemi, un altro con uno scheletro di donna nell’armadio. Lawrence al termine del quinto scrutinio inconcludente prende le redini investigative per smascherare Tremblay e dare via libera alla votazione decisiva.
“Conclave” diretto dal tedesco Edward Berger, tratto dal romanzo omonimo dell’inglese Robert Harris, gioca bene le carte dell’intrigo presso la corte papale: inserisce bene i tasselli delle varie posizioni conservatrici, liberali e reazionarie. Dopo l’attentato di un kamikaze che lambisce la Cappella Sistina e ferisce lievemente alcuni di loro, Tedesco il nostalgico del latino quale lingua che univa tutte le nazionalità vorrebbe dichiarare guerra all’islam. Risponde il jolly venuto da lontano: il cardinal Benitez - che ha visto guerre in Africa e Afghanistan - auspica la speranza, il futuro e non il ritorno al passato. Finale alla Sorrentino.
Bentornato Ralph Fiennes nei panni del protagonista che si carica sulle spalle, nelle espressioni, nei dubbi e silenzi le sorti della Chiesa. In due parole: “Non possiamo prolungare all’infinito il conclave, per non dare l’idea di crisi al mondo intero”. Ed è questa la chiave del suo ruolo. L’extra omnes per risolvere e al contempo conservare il mistero in saecula saeculorum.
Ben ritrovati Stanley Tucci, John Lithgow e Isabella Rossellini nelle vesti sfuggenti di suor Agnes. Tra gli italiani Sergio Castellitto sopra le righe, Roberto Citran e Vincenzo Failla in poche pose.
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