Regia di Edward Berger vedi scheda film
A seguito del decesso del papa Gregorio XVII, i cardinali di tutto il mondo si riuniscono a Roma in conclave per eleggerne il successore. Le quattro eminenze favorite, in competizione tra loro, sono espressioni di altrettante correnti di pensiero, le quali, in caso di vittoria del loro latore, ispireranno le azioni della Chiesa del futuro. A loro s'aggiungono il cardinale decano, Thomas Lawrence, e lo sconosciuto cardinale in pectore Vincent Benitez, messicano, missionario, inviato di volta in volta in zone sconvolte da sanguinosi conflitti, anche interreligiosi. Mentre gravi eventi si verificano all'esterno, ha luogo tra i cardinali un confronto che non vede prevalere i più ambiziosi tra loro. Ma il vincitore è depositario di un segreto in grado di cambiare per sempre il rapporto tra la Chiesa e le società del mondo. Diretto dal regista tedesco Edward Berger e tratto dall'omonimo romanzo di Robert Harris, "Conclave" è un racconto di fanta-politica, cronaca del periodo che intercorre tra la morte di un papa e l'elezione del successivo; ha come protagonista il personaggio del cardinale Lawrence, il decano, una sorta di "padrone di casa" il quale, pur animato da buone intenzioni, influenza in vari modi le operazioni. I quattro candidati più influenti sono i cardinali Tedesco, originario dell'Italia, tradizionalista ed ostile al dialogo tra le religioni; il conservatore Adeyemi, nigeriano; Bellini, statunitense, espressione della continuità e pertanto liberale ed innovatore, così come il pontefice deceduto; Tremblay, chiuso invece alle novità ed assai "autoreferenziale". Quest'ultimo rimane vittima delle proprie macchinazioni, volte a colpire in primis il cardinale africano, Adeyemi, travolto da uno scandalo sessuale. Bellini è un uomo di scarso carisma; del resto, il suo interesse non è diventare papa, bensì contrastare Tedesco. Il cardinale Tedesco, un reazionario sdegnato dalle scelte della Chiesa degli ultimi decenni, alla quale rimprovera d'aver teso una mano a culture, religioni, fasce sociali, le quali l'avrebbero mal ripagata, s'elimina da sè, sostenendo tesi ormai oggettivamente anacronistiche, mediante atteggiamenti aggressivi. Pur non volendolo, il decano Lawrence, in grado di condurre le attività del conclave con determinazione e d'intervenire più volte per evitare che intrighi e segreti non svelati possano condurre al soglio pontificio un personaggio non degno, ottiene voti e consenso. Ma, infine, il consesso cardinalizio, probabilmente nauseato da quanto appreso durante il conclave, sconcertato e sfiduciato, sceglie uno sconosciuto, un ancor giovane cardinale assolutamente estraneo ai giochi di potere dell'alto clero, schierato in prima linea in contesti difficili e pericolosi, e ben visto dal papa recentemente scomparso, la cui ideale presenza influenza molte delle attività dell'assemblea. Benitez, tuttavia, ha un segreto. Egli / ella è un / una intersessuale; alla nascita è stato ascritto al genere maschile, ma ha anche organi femminili. Il papa Gregorio XVII ne era consapevole; pur comprendendo la portata del fenomeno e le conseguenze di una sua divulgazione, ha premiato la buona volontà di Benitez consentendogli di scalare le gerarchie ecclesiastiche. Solo in tempi recenti gli ha organizzato, in forma assolutamente riservata, un'operazione presso una clinica svizzera per la rimozione degli organi femminili. Ma Benitez ha rifiutato. Se ciò possa aver minato la fiducia che l'anziano papa riponeva nel cardinale, è un mistero. Vincent ha, tuttavia, una valida e condivisibile motivazione. Nel cast a disposizione del regista c'è spazio per Ralph Fiennes, nel ruolo di Lawrence; un loquace e veemente Sergio Castellitto, nelle vesti di Tedesco; Stanley Tucci, nel ruolo del compassato Bellini; Isabella Rossellini è suor Agnes, volitiva e molto più influente di quanto possa, a prima vista, mostrare. Il ruolo delle donne nella Chiesa è una tra le questioni che gli autori, del romanzo e, di seguito, del film, sollevano. Così come quelle introdotte dai sostenitori delle varie correnti, l'immagine pubblica dei quali è in realtà molto fragile. Ognuno ha i suoi "scheletri nell'armadio". Eventi di decenni prima pregiudicano la loro elezione al soglio pontificio, poichè un papa non può avere di questi segreti. Involontariamente, tuttavia, questa ricerca del "perfetto", si conclude con la scelta di un personaggio i cui connotati fisici sarebbero, secondo i canoni di un tempo, un abominio. Il personaggio ne è consapevole e non rinnega la propria natura; è un colpo di straccio su ipocrisie e predominio delle apparenze, connesse ad ambizioni personali smodate, intrighi, interessi di ogni sorta, i quali non differenziano la Chiesa da ogni "gotha", politico, economico o altra specie. Il film ha ritmi lenti; lo spettatore conosce le dinamiche del conclave dai molti e complessi dialoghi tra Lawrence e gli altri candidati; può, inoltre, gettare uno sguardo "dietro le quinte". Servizi di sicurezza, le suore che si occupano della ristorazione, assistenti, sono tutte rotelle di un complesso ingranaggio volto a garantire, anche mediante meticolose procedure - il funzionamento dell'assemblea. Così come i cardinali, lo spettatore è all'oscuro degli eventi nefasti che si verificano all'esterno delle aree destinate alle operazioni, gli echi dei quali giungono - con fragore e distruzione - fin dentro la Cappella Sistina. Tutto, infine, ha una spiegazione. La fotografia predilige toni cupi; gran parte delle scene è girata in ambienti austeri, scarsamente illuminati. Nelle poche sequenze in esterno, predominano comunque colori freddi. Nonostante i ritmi siano inizialmente blandi, la tensione è molto elevata, e la soglia dell'attenzione rimane alta. Le dinamiche, in alcuni casi scorrette, che dominano nel confronto, stuzzicano una certa curiosità pruriginosa; compreso che i cardinali sono esseri umani e, pertanto, chi più, chi meno, imperfetti e cedevoli alle tentazioni, siamo tutti ansiosi di apprendere il nome dell'eletto; una lunga attesa che trova soddisfazione, in un epilogo che ho trovato coerente. Una buona resa cinematografica, di un romanzo molto coraggioso nell'affrontare temi attuali e quanto mai "spinosi".
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