Regia di Edward Berger vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - GRAND PUBLIC
Morte e fumate nere in Vaticano.
L'amatissimo Santo Padre è mancato nel sonno nottetempo.
In fretta e furia il cardinale Lawrence, tra i più noti ed abili "amministratori" vaticani, viene richiamato urgentemente sotto l'egida del cupolone per organizzare e presiedere il conclave che riunirà tutti i cardinali del mondo per l'elezione del nuovo successore di Pietro.
Lawrence dovrà usare tutta la propria esperienza, astuzia ed abilità per giostrarsi tra le insidie, i misteri ed i segreti che il vecchio Papa si è portato con lui nel trapasso avvenuto in modo veloce e piuttosto inatteso.
E così tra trame di cardinali disposti a tutto pur di essere eletti nuovi capi della chiesa cattolica, rivalità, restituzioni tenute nascoste, nomine in pectoris di cardinali provenienti da paesi difficili e disastrati, l'elezione papale avverrà scandendo i ritmi più vivaci di un thriller alla Dan Brown, ma con una tenuta più solida ed un legame con problematiche scotta ti attuali ben più verosimile di ciò che arrovella le trame dell'autore letterario di gea fama sopra citato.
Conclave di avvale di un cast pieno di star, entro cui conviene citare il magnifico e tormentato Ralph Fiennes, il caciarone cardinale di Venezia interpretato con stile calcato e caricaturale da un esagitato ed istruonico Sergio Castellitto, quello mefistofelico, aguzzo ed astuto di natali inglesi interpretato dal sempre inquietante John Lithgow, quello ambizioso, capace, razionale e in fondo più onesto ben reso da Stanley Tucci.
E ancora la taciturna ma acuta Suor Agnese di Isabella Rossellini, efficacissima e sorprendente in un ruolo da poche pose, ma non certo secondario.
Il regista di origini austriache Edward Berger, noto per la sua lodevole trasposizione di Niente di nuovo sul fronte occidentale (2022), dirige con mestiere collaudato un thriller emozionante, trasposizione ben coordinata dell'omonimo romanzo di Robert Harris, forte di un ottimo ritmo narrativo, che guida lo spettatore entro un contesto proibito sai più, e che arriva verso un finale concitato e galvanizzante a metà strada tra l'apocalittico e il fantapolitico, con una sorpresa non impossibile da indovinare, ma certamente in grado di lasciare di stucco lo spettatore.
E infila nella concitata vicenda dell'elezione papale di tutto e di più, sin azzardando e rischiando grosso: losche trame, segreti inconfessabili, attentati dal mondo al di fuori delle stanze chiuse, e una chicca finale a cui non si può accennare per non compromettere la sorpresa.
Gestendo tuttavia la complessa ed articolata materia con un senso della narrazione e uno stile di regia completamente convincenti.
Probabilmente grazie a ciò Conclave si rivela, non senza sorpresa, la vera chicca dell'anno restando nel genere del thriller, usufruendo della privilegiata ambientazione in un contesto tanto accattivante quanto circondato da segreti e misteri inviolabili ai più, come effettivamente resta il rituale secolare a porte chiuse del conclave, sempre uguale a se stesso nonostante i progressi e la digitalizzazione imperante e sovrana dei caotici giorni nostri.
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