Regia di Emerald Fennell vedi scheda film
Stile Wes Anderson. Famiglia disfunzionale totalmente svampita ed eccentrica, distaccata dalla realtà. Come nei Tenenbaum c'è una figlia autolesionista. È un film che potremmo definire come una parabola di una vendetta di classe contro l'ipocrisia della beneficenza dei ricchi. Sottotesto anti bullismo. Nelle sequenze iniziali, il protagonista viene pesantemente sbeffeggiato nell'aspetto e nel modo di vestire. Il fatto che i nessi causali tra i fatti narrati sono troppo esagerati per essere plausibili richiede una forte dose di sospensione dell'incredulità. Ciò significa che gli autori ci vogliono portare in una direzione prestabilita: in pratica, ci vogliono imporre una lettura morale. I film hollywoodiani hanno questo vizio. Hollywood non è affatto la terra della libertà come troppi sono indotti a convincersi. Volendo assegnarlo ad un genere specifico, possiamo dire che si tratta di una black comedy; un Teorema calato nell'immaginario popolare statunitense con le classiche tipologie umane e situazioni da film medio USA per adolescenti in calore e frustrati dal sogno americano. Manco a dirlo, Pasolini appartiene ad un'altra galassia culturale.
Come rappresentazione ricorda un po' anche le atmosfere di Dark Shadows di Tim Burton; anche lì c'è un vampiro inserito in un contesto familiare sui generis, col fine drammaturgico di farne esplodere le contraddizioni represse o mal celate.
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