Regia di S.J. Clarkson vedi scheda film
La Signora Ragnatela piacere, il disinfestatore...!
Ahimè, per quanto mi riguarda la Sony si dimostra di lavorare in extremis, ossia toccando punte di qualità eccelsa con gli Spider Man animati e di contro punte di putridume lercio con i Venom in live action.
Con MADAME WEB non avevo nemmeno un briciolo di aspettativa. E si sa’ che tenendo basse le aspettative non si rimane più di tanto delusi, anzi magari qualcosina di interessante si riesce ad estrapolare. Come in questo caso un “uomo ragno” malvagio e braccatore che nel voler combattere ostinatamente il proprio destino rischia soltanto di compierlo. Che il bene più grande che una persona può fare ad un’altra a lei cara è il sacrificio. E le tette di Sydney Sweeney.
Poi basta. Il resto è una costante noia con costanti forzature, dialoghi mosci, ritmi mancati, personaggi monodimensionali in via di devoluzione, interpretazioni sotto il livello di guardia, musiche nostalgiche del 2003 quasi gratuite, scene d’azione confusionarie e a volte poco credibili, una regia proto televisiva e tagli di montaggio belli evidenti. Praticamente è Final Destination ridondante ordinato su Wish (non è un caso la presenza di un camion con i tronconi d’albero) mischiato a un fan made cinecomic di vent’anni fa. Dakota Fanning pare appena uscita direttamente da 50 sfumature di cacca, Sydney Sweeney è una bambolina con la faccia rincotta, le altre due sono poco pervenute e il cattivo Ezekiel Sims è anonimissimo con un piano e un background piattissimi.
La storia poi, parte dopo un’ora, a 90 minuti arriva il primo risvolto di trama e una battaglia finale veramente scritta coi piedi con l’Ezekiel più altalenante di sempre. Veramente, già dopo mezz’ora mi mancava tanto Morbius, almeno quel film sapeva intrattenere nonostante le brutture di messinscena, qui invece è sempre piatto.
C’è altro?! Ah sì. La Pepsi è la meglio caratterizzata di tutti, chi vuole capire capisca…
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