Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film
Sottotitolo: i danni neurologici del rampantismo e dell'edonismo anni 80. Il film è una poltiglia cucinata con brandelli di cinema, rimasticati e sputati in faccia al pubblico; da Lynch a Cronenberg, passando per Kubrick. A un certo punto, c'è un corpo a corpo al femminile, che ricorda La morte ti fa bella di Zemeckis e una spruzzata di sangue sugli astanti in omaggio a Carrie di De Palma. La citazione di Dorian Gray è dichiarata dalla gigantografia della protagonista posta al centro dell'appartamento che in seguito verrà rimossa e messa sottochiave proprio come nel romanzo. Si tratta, quindi, di una malattia che viene da lontano, non di recente acquisizione, come qualcuno potrebbe pensare. La storia verso la fine prende la piega di un incubo ad occhi aperti dalle parti de La mosca e di Testuo, cult movie per soli cinepatici.
L'incidente è il punto in cui la storia vira verso una realtà parallela dove le leggi fisiche sono a discrezione degli sceneggiatori; i corpi si duplicano per autogenesi e le vecchie storpie scattano come indemoniate, giusto per rendere la visione più uncunny, disturbante possibile. Tante volte, sovrabbondano in effettacci superflui; questo non è sempre un bene per la creatività, se non sei Hitchcock.
L'elisir di eterna giovinezza si presenta sottoforma di un invitante pacco in stile Amazon, con tutti i prodotti sistemati secondo un rigore razionale e accuratamente avvolti in un buste sigillate di cellofan dal tipico suono seducente come sanno bene gli imbonitori piccoli e grandi. Anche l'orecchio vuole la sua parte. Quello che mi ha meravigliato è il fatto che non ci siano transazioni commerciali. La sostanza pare che sia fornita a titolo di sperimentazione. In estrema sintesi, non è colpa del capitalismo. Eppure, almeno una banconota passa per le mani di Elisabeth che, nemmeno sotto stress, pronuncia mai la tipica frase "vi pago di più". La cosa strana nella ratio diegetica è che, malgrado gli inventori della sostanza conoscano bene gli effetti collaterali ("ricordati che sei uno"), non sottopongono i volontari a test psicologici per stabilirne l'ideoneità, quasi come se il loro intento fosse proprio quello di dare una lezione alle cavie come conseguenza dei 7 peccati capitali di cui si macchiano. Legge del contrappasso = cultura cristiana. Quando i film devono avere un chiaro senso pedagogico. Altro non penso ci sia, quindi, ritengo che una visione sia più che sufficiente per avere un'idea esaustiva del suo significato.
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