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The Substance

Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film

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La recensione su The Substance

di orsotenerone
8 stelle

The Substance è un film drammatico che vira in maniera quasi esagerata all’horror.  Non si ferma davanti a nulla e va dritto al suo obiettivo.

 

Con The Substance, è possibile generare un'altra versione di sé stessi, più giovane, più bella, più perfetta. Tutto ciò che bisogna fare è condividere il tempo. Una settimana per uno, una settimana per l'altro.

 

Questa è a grandi linee la storia che viene raccontata nella pellicola che vede come protagonista Demi Moore, che torna a dimostrare il suo valore di attrice, dopo essere stata un po' snobbata nel corso degli ultimi anni.

Il film evidentemente prende due strade distinte che però si riuniscono in una sola strada alla fine della pellicola stessa.

 

Margaret Qualley

The Substance (2023): Margaret Qualley

 

Da una parte abbiamo ancora la lotta a questi stereotipi di uomo che vanno alla ricerca della ragazza giovane e perfetta, scartando tutto ciò che non gli va a genio come se le persone fossero solo dei giocattoli. 

 

Dall'altra invece abbiamo una donna che ha paura di invecchiare. che non accetta il fatto di non avere più vent'anni e non riesce a vedere oltre.

 

Non riesce a vedere che è ancora amata, che è ancora cercata, che è ancora desiderata, ma vede solo il negativo chi la odia, chi la usa e chi non la sopporta. 

 

È una lotta interna tra due metà della stessa mela, ecco il perché di molte scene di nudo integrale.

 

Anche in questo caso potrebbe avere un doppio significato, se da un lato il corpo è solo l'involucro della reale persona sia essa giovane o vecchia, dall'altra è il vuoto su cui si basa la nostra società.

 

Più guardo l'immagine che Elizabeth ha nella sua stanza di sé stessa, e meno comprendo il fatto che non voglio invecchiare. 

 

L’immagine, infatti, rappresenta una Demi Moore stupenda nella sua età odierna o quasi, e probabilmente, molti spettatori non lo capiscono ed è questo il punto di domanda principale. 

 

Lo spettatore è all'interno di questo vortice, di questi pensieri concatenati, di una donna che si fa duplice, ma che alla fine è una sola. 

 

È da sottolineare il reparto trucco e parrucco: straordinario il trucco con cui viene modificata Demi Moore ma anche Margaret Qualley (la figlia di Andy McDowell).

 

scena

The Substance (2023): scena

 

Infatti, i seni perfetti della giovane attrice sono finti e questo non è fatto perché non andavano bene i suoi seni, ma per dare un segno concreto contro la smania di perfezione che spesso si va ricercando senza mai arrivare a trovarlo. 

 

Incredibile, inoltre, la performance di Dennis Quaid in un personaggio (il produttore televisivo) squallido e orribile, non solo dal punto di vista caratteriale ma anche dal punto di vista fisico, da quello che la regista ci mostra dei primi piani, da quello che fa, da come mangia e come vive. 

 

Questo film è un attacco alla bocca dello stomaco di tutti gli spettatori, è estremo, è orribile, è la quinta essenza di ciò che noi non vogliamo vedere ma che spesso, andando alla ricerca di programmi televisivi di dubbio moralità e di scarsa qualità siamo i primi a fomentare. 

 

Frasi ingiuriose verso le donne più mature, verso uomini che non rappresentano lo stereotipo della bellezza (il compagno di classe di Elizabeth), le scriviamo sui social come fosse niente, le proponiamo davanti alle stesse persone con la nostra saggezza da persone inutili. 

 

scena

The Substance (2023): scena

 

In questo momento in cui sto facendo la recensione, non so quanto questo film possa avere successo qui in Italia, mi auguro che possa essere visto e rivisto più volte, ma credo che farà fatica a passare tra il nostro pubblico.

Un pubblico troppo refrattario quando si tratta di prendere parte a una storia che in piccola parte potrebbe aver creato lui stesso. 

 

La fotografia ci racconta il mondo di Elizabeth/Sue con quei corridoi psichedelici, con quei bagni belli ma senza senso, quel loft praticamente vuoto e trasparente alla mercè di tutti: chiunque può vedere Elizabeth ma lei non può vedere nessuno. 

 

La spettacolarità di queste immagini è la soluzione di questa regista francese che si spinge oltre, che va contro la falsità della società moderna di cui anche noi facciamo parte. 

 

La pellicola ha sicuramente dei rimandi ad alcuni film horror come Shining o i film di Dario Argento Ma è chiaro che questi temi vanno ad abbracciare film come “The Menù”, dove si va a criticare la popolazione e lo spettatore medio parlando di cucina, e ovviamente anche “X a sexy horror story” dove Mia Goth interpreta Pearl una donna anziana brutta che non voleva invecchiare (tutto ciò in chiave sempre horror)

 

L'horror esplicito soprattutto nella seconda parte non è solo il punto di vista della regista, ma anche un pugno nello stomaco che la stessa direttrice del film ci lancia: è come se ci facesse vedere la realtà senza alcuna velatura. 

 

 

Sta a noi poi accettarla e capire se vogliamo crederci fino in fondo o, se ancora una volta, vogliamo essere quella gente omertosa che troppo spesso rende questo mondo brutto e stupido. 

 

Margaret Qualley

The Substance (2023): Margaret Qualley

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