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The Substance

Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film

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La recensione su The Substance

di pazuzu
8 stelle

The Substance consta in una abbondante mezzora di troppo, una mezzora parossistica e granguignolesca che va al di là di ogni logica e durante la quale succede di tutto. Eppure, a conti fatti, quella mezzora è la parte migliore del film!

 

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The Substance parte dall'immagine di un uovo crudo aperto su una tavola: tramite una siringa viene iniettato nel tuorlo un liquido tra il giallo evidenziatore e il verde, e di lì a poco, dal corpo del tuorlo vecchio ne esce uno visibilmente più giovane e fresco, che gli si affianca.

 

 

Dopo lo stacco, c'è Elisabeth Sparkle (Demi Moore), che nel giorno dei suoi 50 anni sta finendo di condurre quella che ancora non sa essere l'ultima puntata del suo programma tv di aerobica: una sortita al bagno degli uomini le permette di assistere furtivamente alla telefonata con la quale il disgustoso produttore Harvey (Dennis Quaid) incalza i suoi affinché trovino qualcuna più giovane e fresca che la sostituisca; dopo esserselo fatto dire anche in faccia, si distrae alla guida smadonnando per aver visto un attacchino tirar via la sua faccia da un manifesto pubblicitario: segue incidente frontale, quindi ospedale, dove il medico loda la sua pelle dura che le ha permesso di uscire illesa, mentre l'infermiere giovanissimo e belloccio, dopo averle tastato curiosamente un paio di vertebre, le mette di soppiatto in tasca un bigliettino che recita "It changed my life" ("Mi ha cambiato la vita") e una pennetta che, con numero di telefono annesso, contiene un video che pubblicizza la Sostanza che nell'incipit faceva sdoppiare il tuorlo d'uovo, la quale, agendo sul DNA, serve a creare una nuova versione dell'ospite più giovane e bella.

 

 

Ormai sempre più frustrata da messaggi d'auguri che la celebrano al passato e da prove sempre più evidenti del fatto che quel compleanno equivale alla sua data di scadenza, Elizabeth compone il numero, acquista il kit, e nel tempo di una pera genera Sue (Margaret Qualley), una nuova procace Sé circa ventenne. Con una sola regola da rispettare, quella del tempo, da dividere in parti uguali: una settimana esatta per ciascun corpo, senza eccezioni; e un concetto elementare da mandare a memoria come una nenia: "You are one". Tu sei Una.

 

 

Per seguire The Substance e goderselo bisogna chiaramente stare al gioco, e il gioco innestato dall'idea di Coralie Fargeat (che scrive e dirige), nella sua assurdità, ha un'evoluzione plausibile che ne rende godibili gli sviluppi. Il successo della nuova Sue va di pari passo con il decadimento della vecchia Elisabeth, e i tentativi di abitare la nuova più della vecchia 'rubandole' tempo porterà danni irreparabili in fatto di deformità fisica: di questo si accorgerà sulla pelle di Elisabeth dopo aver tentato con Sue quelle eccezioni che le erano state dichiaratamente vietate.
Sempre più divisa schizofrenicamente tra un corpo e l'altro, tra una carriera in decollo e una al tracollo, Elisabeth inizia a odiare Sue, che a sua volta sfrutta Elizabeth, senza che più ci sia la lucidità per comprendere essere due Momenti temporali diversi della stessa essenza.
Questo equilibrio malsano si protrae fino a circa una mezzoretta dalla fine, quando l'utilizzo della siringa con dentro la Sostanza deputata alla soppressione avrebbe potuto portare ai titoli di coda con già un'ampia soddisfazione per lo spettatore.

 

 

Invece, The Substance consta in una abbondante mezzora di troppo, una mezzora parossistica e granguignolesca che va al di là di ogni logica e durante la quale succede di tutto.
Eppure, a conti fatti, quella mezzora è la parte migliore del film! È l'apoteosi dell'eccesso in faccia ad ogni tentativo di standardizzazione della bellezza, è uno sberleffo splatter contro bilance, siliconi e botulini, un delirante calcio in bocca alla società dell'apparire, una folle e sguaiata provocazione contro una società che conformando uccide.

 

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