Regia di Robert Eggers vedi scheda film
Nosferatu (2024): locandina
1922. Viene proiettato un film che avrebbe cambiato per sempre la storia del cinema mondiale: Nosferatu il vampiro, diretto dal tedesco Friedrich W. Murnau. 1979. Il regista, parimenti tedesco, Werner Herzog dirige un remake intitolato Nosferatu, il principe della notte. Ora, nel 2025, la promessa del cinema horror contemporaneo, Robert Eggers, ci presenta un ulteriore remake del grande classico espressionista rinominandolo con semplicità: Nosferatu. Per una volta, il regista e la produzione non sono tedeschi bensì americani, sebbene il film sia stato girato quasi per intero a Praga, nella Repubblica Ceca. Un terzo adattamento di una vera e propria pietra miliare della settima arte era impresa assai ardua e in molti avranno sicuramente temuto il peggio ma, adesso possiamo dirlo, nulla è andato storto, anzi.
Nosferatu (2024): Nicholas Hoult
Nosferatu (2024): Lily-Rose Depp
Nosferatu (2024): Willem Dafoe
La trama è sostanzialmente la stessa dell'opera originale. A Wisborg, nella Germania del 1838, il giovane agente immobiliare Thomas Hutter (Nicholas Hoult) si è da poco sposato con la bella Ellen (Lily-Rose Depp) e, deciso a fare carriera, accetta di far visita ad un vecchio conte della Transilvania per vendergli una casa in città. Il sinistro aristocratico, chiamato Orlok (Bill Skarsgard), si rivela però un essere demoniaco con mire su Ellen. Aiutati da uno scienziato dell'occulto (Willem Dafoe), Hutter e sua moglie dovranno trovare il modo di sconfiggere il male che li perseguita, mentre l'arrivo di Orlok in città scatena un'orribile pestilenza.
Nosferatu (2024): Emma Corrin, Lily-Rose Depp
Nosferatu (2024): Lily-Rose Depp
Con il suo film, Eggers sceglie di ricalcare gli avvenimenti della pellicola di Murnau, di conseguenza la storia che ci viene raccontata non è nulla di nuovo o di sorprendente ma va benissimo così. Probabilmente, se avesse modificato troppo, sarebbero fioccate le lamentele sulla scarsa fedeltà al materiale di partenza, decisamente troppo pregiato per tentare approcci eccessivamente innovativi. Ciò nonostante, il regista newyorkese ha fornito la propria idea del famoso vampiro, ed è un'idea decisamente vincente. L'orrida creatura, protagonista tanto quanto i personaggi umani, è convincente sotto ogni punto di vista. Skarsgard è irriconoscibile nelle vesti del conte Orlok e incute un gran timore. Il suo Nosferatu è bestiale, sanguinario e inquietante tanto nell'aspetto quanto nella voce e nei modi di fare. Metà corpo e metà ombra, Nosferatu è una mostruosità cinematografica molto efficace, complice la regia di Eggers che sa bene quando mostrarlo e quando nasconderlo. Già solo la scena della sua presentazione vale l’intero prezzo del biglietto. Interessante è poi ciò che il vampiro rappresenta, ossia un oscuro oggetto del desiderio sfuggito ad ogni controllo, un nemico temuto ma anche ricercato che sembra diffondersi come un virus.
Nosferatu (2024): Emma Corrin
Nosferatu (2024): Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson
La vera bellezza della pellicola non sta però solo nel suo antagonista e nemmeno nel resto del cast, che comunque è perfettamente in battuta, tra un sempre bravo Willem Dafoe, una gradevole Lily-Rose Depp, un bravissimo Nicholas Hoult e, ancora, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin, Simon McBurney, Ralph Ineson, ecc. Il vero punto di forza di Nosferatu è la sua messa in scena. La regia di Eggers vola altissimo e ci regala sequenze di una potenza visiva che raramente si vedono in giro. Tutto è oscurità, tutto è incubo, tutto è terrore. L'eccellente fotografia gioca con le ombre, con i blu, i grigi e il nero materializzando sullo schermo uno scenario gotico bellissimo da ammirare in tutta la sua calibrata costruzione. Gli ultimi cinque minuti del film, in particolare, sono una vera meraviglia e la ripresa finale è semplicemente un quadro nel senso più pittorico del termine. Da non sottovalutare, infine, il comparto sonoro, anch'esso ben curato.
Nosferatu (2024): Nicholas Hoult
Nosferatu (2024): Lily-Rose Depp
Nosferatu è un film che punta quasi tutto sulle immagini e vince alla stragrande la scommessa. Il quarto lavoro del regista, dopo il The VVitch del 2015, The Lighthouse del 2019 e The Northman del 2022, è uno spettacolo orrorifico da gustare (anche più di una volta) dall'inizio alla fine. Pur essendo stato rilasciato nei cinema il primo gennaio, per quanto mi riguarda può già essere considerato uno dei migliori film di questo, appena iniziato, 2025.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta