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Trama

Quando il visionario architetto László Toth e la moglie Erzsébet fuggono dall'Europa del dopoguerra nel 1947 per ricostruire la loro eredità e assistere alla nascita dei moderni Stati Uniti, le loro vite cambiano per sempre nel momento in cui vengono approcciati da un ricco e misterioso cliente.

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Commenti (9) vedi tutti

  • Dall’orrore della guerra ad una società dove, nonostante tutto l’impegno e le capacità dimostrate, “non ci vogliono “, é difficile mantenere la rotta Un film che fa riflettere

    commento di Lidiano12
  • un film che ha trovato il bello e armonioso pur essendo noioso e pesante come un blocco di cemento armato. Esso stesso è espressione del brutalismo che in esso è raffigurato. E questo lo rende unico. Un opera brutalista che parla del brutalismo architettonico e della brutalità dell'uomo allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.

    commento di giulmar
  • Il film è bello, anche avvincente, suggestivo.Però: troppo dilatato in alcune parti (quindi, troppo lungo), e soprattutto, apprendere dopo la visione che NON si tratta di una biografia (seppure parziale), è come inventarsi un storia su un fantomatico padre fondatore dell'impressionismo: i fatti sono inventati ma l'arte sottostante è vera.Sapevatelo

    commento di coldbici
  • L'architettura è la vita nella sua costruzione. Finalmente qualcuno che capisce che la settima arte si chiama così perché include anche gli occhi!!!

    leggi la recensione completa di gaiart
  • Un film non noioso, malgrado la lunghezza. Penso che dietro al titolo non ci sia solo lo stile architettonico portato avanti dal protagonista, ma in fondo anche il pensiero della brutalità della società americana nei confronti dell' immigrato, che maschera dietro l'ipocrisia della sua democrazia.

    commento di Beppe060697
  • Un film denso, intenso, che parla delle passioni e degli ostacoli che ogni uomo vive se vuole vivere pienamente, anche quando la Storia è contro di lui! Adrien Brody bravissimo, regia fotografia e altri attori ottimi. Unica grande pecca, troppo lungo!! Due ore e sarebbe stato perfetto

    commento di Micliuz
  • Il brutalismo dell'arte generata dalla brutalità dell'uomo.

    leggi la recensione completa di imperiormax89
  • Tecnicamente perfetto, regia, fotografia, colonna sonora, interpretazioni quindi il film si fa apprezzare, anche se, a mio avviso, non è particolarmente coinvolgente. Ma dopo un tour de force di quasi 4 ore si esce dalla sala stremati e ci si chiede..ma era così necessario o in due ore si potevano dire le stesse cose? 3 stelle e mezzo

    commento di xale78x
  • Oggi vi parlerò di The Brutalist, uno dei film con più nominations agli Oscar di quest’anno, che dopo aver già vinto il Leone d’argento a Venezia e tre Golden Globes, adesso potrebbe vincere anche ben 10 statuette in tutte le categorie principali… (nella videorecensione troverete il link al primo cortometraggio del regista Brady Corbet...)

    leggi la recensione completa di cristianabinileoni
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

supadany di supadany
8 stelle

«Nessuno è più schiavo di chi si crede libero senza esserlo». Qualsiasi sia l’ambiente preso in considerazione, sussistono dei rapporti di forza e dei processi che tendono a ripetersi seguendo dei leitmotiv accomunati da molteplici similitudini. Così, quello che all’inizio può apparire come un sogno che finalmente si realizza, in seguito viene… leggi tutto

15 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

EightAndHalf di EightAndHalf
6 stelle

Non è un film con cui essere frettolosi, The Brutalist, opera terza di Brady Corbet che racconta ancora una volta la storia dell'ascesa contradditoria di un personaggio di rilevanza sociale e artistica, dopo The Childhood of a Leader e Vox Lux. Estremo nella confezione - 3 ore e 35 minuti in pellicola VistaVision - ma minimale nella struttura narrativa, lo sforzo di Corbet… leggi tutto

5 recensioni sufficienti

2025
2025

Recensione

Gangs 87 di Gangs 87
8 stelle

László Toth è un architetto piuttosto noto e apprezzato nel suo paese, Budapest. Quando nel dopoguerra, nel 1947, deciderà di fuggire dall’Europa per andare negli Stati Uniti, la sua vita ripartirà da zero, o quasi. Dovrà attraversare l’inferno prima di potersi ricongiungere con l’amata moglie Erzsébet e di riuscire a rifarsi una…

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Recensione

penelope68 di penelope68
8 stelle

La vicenda di Lazlo Toth ( ma il regista sa che è il nome di chi ha danneggiato la pietà di Michelangelo ?) ,che reduce sai lager nazisti sbarca in America in cerca di fortuna. Viene prima aiutato dal cugino che ha un mobilificio e ha cambiato nome (perché gli americani non comprano se non sei dei loro , spiega ) e poi per un caso fortunato ( o sfortunato ) conosce il…

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Recensione

Antisistema di Antisistema
9 stelle

Le sinistre ombre della guerra, portano dubbi ed enigmi sul viaggio transoceanico intrapreso da centinaia di sfollati. La luce sul ponte della nave, disvela l’agognato approdo, la libertà cercata, il sogno di una vita migliore. La statua della libertà racchiude l’intera visione americana, sulle opportunità concesse a tutti; ma l’obiettivo della macchina da…

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Recensione
Utile per 6 utenti

Recensione

ANdaMI di ANdaMI
9 stelle

Cinema, architettura, Storia, umanità.     Erano anni che Brady Corbet, nato attore e consacrato regista da The Childhood of a Leader - L'infanzia di un capo (2015), cercava di realizzare questo film. Alla fine, con un budget di appena dieci milioni di dollari, ci riesce e nasce The Brutalist, una delle pellicole più attese del 2025 nonché…

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Utile per 3 utenti

Recensione

CineMark di CineMark
8 stelle

    CM al Cinema (13)       Giovane regista noto per la sua capacità di trattare temi complessi e psicologici con uno stile visivo intenso, Corbet si conferma come un narratore intrigante e audace, abile nell'affrontare il lato oscuro dell’animo umano con grande maestria. La trama segue la storia di un architetto ungherese  sopravvisuto…

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Recensione
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yume di yume
9 stelle

Presentato a Venezia, Leone d'argento premio per la miglior regia, e ancora per un po’ nelle sale per coraggiosi pionieri decisi a sfidare le tre ore e mezzo di durata, The Brulalist va visto e rispettato come le grandi opere fluviali che in passato hanno lasciato il segno nella storia del cinema e nella nostra memoria. Diviso in due da una pausa di un quarto d’ora, dopo…

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Andreotti_Ciro di Andreotti_Ciro
6 stelle

Dieci candidature agli Oscar per una pellicola firmata dal 37enne regista, e ancor prima attore; Brady Corbet, che nel 2007 appariva fra i protagonisti del remake, shot-for-shot, di Funny Games (id.; 2007). Per l’occasione Corbet crea una personale crasi fra una branca dell’architettura e le testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto. Vergando una sceneggiatura a quattro…

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LAMPUR di LAMPUR
6 stelle

Tre ore e mezza anche no. Soprattutto alla luce di tante svolte narrative bruciate in fretta eccessiva, dopo l’essersi soffermati invece - specie nel primo tempo - su una miriade di visioni e chiacchiericci superflui. The Brutalist (dalla corrente brutalista, che esalta la ruvidezza e l’essenzialità del cemento armato), celebra il sogno americano cui si aggrappa il creativo…

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diomede917 di diomede917
7 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: THE BRUTALIST Al termine delle 3 ore e 20 minuti più 15 di intervallo come si faceva una volta, mi sono chiesto chi tra il regista Brady Corbet e il suo alter ego sullo schermo interpretato da Adrien Brody ha realizzato l’opera più magniloquente, monumentale e imponente in puro stile “Brutalista”. Si fa fatica a capire…

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Recensione
Utile per 1 utenti

Recensione

IlCinefilorosso di IlCinefilorosso
6 stelle

The Brutalist, terza maestosa opera di Brady Corbet girata in pellicola VistaVision 35mm, narra la storia di László Toth, un architetto di fama internazionale sopravvissuto ai campi di sterminio, che nel secondo dopoguerra emigra negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Qui, tenta di ricostruirsi una vita e realizzare un imponente complesso architettonico multifunzionale per un…

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Recensione

imperiormax89 di imperiormax89
9 stelle

Forse le 20:30 non era il migliore degli orari per un film di 3 ore e 35 minuti al cinema, se contiamo 15 minuti di trailer e pubblicità prima dell’inizio e altri 15 minuti di intervallo. Quindi uscire alle 00:15 da una sala abbastanza piena, al caldo e con l’aria consumata è stata bella dura. Perlomeno il regista Brady Corbet sapeva della mattonità del film e ha…

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