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Senso '45

Regia di Tinto Brass vedi scheda film

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La recensione su Senso '45

di Furetto60
3 stelle

Sciagurata rivisitazione in chiave erotica del capolavoro di Visconti. Pessimo

Siamo nel Marzo 1945. ad Asolo, Livia Mazzoni, moglie di un gerarca fascista, importante personaggio del Minculpop, cioè Ministero della Cultura popolare, deve raggiungere a Venezia Helmut Schultz, un SS perverso ma sinistramente affascinante, che è diventato da qualche tempo il suo amante, travolgendola in un mare di insane pulsioni. Nell'alba di un giorno che lascia presagire un futuro inquietante, sale sulla macchina di un avvocato suo spasimante e spia del marito. Durante il viaggio rimugina su tutti i passaggi più morbosi della sua vita fino alla travolgente passione che ora la lega all'ufficiale tedesco e che la sta trascinando in un vortice di perdizione. Giunta a Venezia l’aspetta però un'amara sorpresa. Tinto Brass rivisita in chiave erotica, l'indimenticabile capolavoro di Visconti, con la colpevole complicità di Anna Galiena protagonista femminile, del bambolotto Gabriel Garko e grazie ad una colonna sonora di lusso, firmata Morricone, cosi confeziona la sua sciagurata versione soft-core, di un film importante che non aveva assolutamente bisogno di questa volgarissima e inutile riproposizione. Non sono un bacchettone e non ho pregiudizi nei confronti del cinema erotico, che se fatto bene ha il suo perché Tuttavia questo filmetto insulso, che non riesce minimamente a suscitare la benché minima pulsione, è solo un tentativo maldestro del regista veneziano di attirare i pruriti " dei soliti spettatori voyeur, a caccia di qualche situazione scabrosa, che possa scuoterli. Naturalmente mi guardo bene dal criticarli o giudicarli, ognuno è libero di vedere i film che vuole, siamo in democrazia, ci mancherebbe, tuttavia non posso fare a meno di constatare, come il Brass sia con il fiato corto , privo di idee e sentendosi ancora il regista del sesso per eccellenza, unico e trasgressivo, stia cercando pateticamente di arrampicarsi sugli specchi, senza riuscire a proporre qualcosa di accettabile, sono lontani i tempi di "Miranda" o "la chiave”, che pur non essendo dei capolavori, possedevano una indiscutibile carica erotica ed erano veramente "hot". 

 

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