Regia di Cristina Comencini vedi scheda film
Un po' di American Beauty, un po' di Parenti serpenti e qualche accenno delle Fate ignoranti e dell'Ultimo bacio. Senza nulla togliere al nuovo film di Cristina Comencini, che ci è piaciuto tantissimo, questi i riferimenti cinematografici più evidenti. Ovvio poi che rispuntino i temi già trattati dalla regista in "Matrimoni" o in "Va' dove ti porta il cuore".
Un cast eccezionale porta a compimento un film sull'amore e sulla fisicità, sul coraggio di ammettere le proprie debolezze e sulla paura di amare fino in fondo. Una visione dell'amore volutamente offerta da più angolazioni e da più generazioni di una stessa famiglia, dai bambini agli adolescenti, dagli adulti fino agli anziani.
E' la nonna Irene (Virna Lisi) a tenere insieme, o almeno a tentare di farlo, una famiglia un po' sbandata, con i suoi tre figli, due donne e un uomo, in perenne crisi con se stessi e con gli altri membri della famiglia. Una Virna Lisi strepitosa, che candidiamo ai premi del prossimo anno.
Sara (una splendida Margherita Buy) ha perso il marito e ora si dedica ad un rapporto morboso col figlio diciottenne Marco (interpretato dall'esordiente Francesco Scianna), preoccupata per la difficoltà di lui nei rapporti con le ragazze. Rita (la premiatissima Sandra Ceccarelli di "Luce dei miei occhi"), madre di Silvia e Chiara, vive un rapporto senza desiderio col marito Carlo e si rifugia nel rapporto adultero col veterinario Davide (Jean-Hugues Anglade). Infine Claudio (l'altro premiato di "Luce dei miei occhi", Luigi Lo Cascio), il terzo figlio, vive clandestinamente la propria omosessualità insieme al suo compagno Luca.
La riscoperta della "verità dell'amore" farà emergere nuove tensioni in famiglia, ma porterà un po' tutti ad una riflessione e ad una redenzione finale.
Bellissime le scene d'amore tra Rita e Davide, mescolate alla prima esperienza d'amore della figlia di Rita Silvia (interpretata da Francesca Perini, alla prima opera importante sul grande schermo, e già vista nell'ultimo video dei Gazosa). Simpatico il cameo di Ricky Tognazzi in un personaggio misterioso. Deliziosi costumi delle donne e le ambientazioni romane. Il finale, bellissimo, con protagonista la bambina Chiara (Maria Luisa Crescenzo) e la sua prima comunione.
La Comencini fa un vero film d'amore, da qualcuno un po' criticato per la tendenza alla soap opera, ma fa vero cinema, un intarsio delicato di dialoghi e silenzi, di musica e di parole, di amore e di fisica sensualità.
Un film molto al femminile, ma con delle figure maschili importanti. Un'opera molto gradevole, che prosegue una carriera già ben delineata e rilucente di fulgore.
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