Regia di Rose Glass vedi scheda film
L’ambiziosa culturista Jackie, in viaggio verso Los Angeles, si ferma nella palestra gestita dalla scontrosa Lou. Tra le due nasce subito una bruciante passione, che le precipiterà in un vortice di violenza generato dalle attività criminali del padre di Lou.
Il film non è una pellicola riuscita al 100% ma è comunque per me è promossa. Non resterà negli annali del cinema, né nella mente di tutti, ma è un film che si apprezzare.
È una storia d’amore, di passione, di voglia di libertà, di essere accettate in una società he degli stereotipi a cui non riesce e a fare a meno: e non parlo solo di gusti sessuali.
La storia è ambientata alla fine degli anni 80 e tutto richiama questo mondo, questa realtà che cominciava a sgretolarsi, quel benessere che se ne andava a favore di piaghe come droga e malattie.
La caduta del muro di Berlino era imminente, ma non quella di un mondo che sapeva isolarti come pochi, che sapeva farti sentire diversi anche se effettivamente potevi essere parte della stessa società. Un mondo che ancora oggi non vuole aprire gli occhi su un mondo che cambia veloce come le nuvole che corrono nel cielo.
Una Kristen Stewart sporca e rassegnata come il water intasato ad inizio film: una ragazza che cerca di liberarsi da una figura paterna dominante (Ed Harris, magnifico) e che ancora una volta la limita nel suo essere se stessa.
E’ una storia di ribellione e di libertà in tutti i sensi: nelle effusioni di coppia, c’è un respiro di libertà che difficilmente scopriamo in altre pellicole, nelle medesime scene.
Le immagini spesso sono forti anche nei rapporti sessuali tra le due, ma è più un viaggio alla ricerca della loro serenità, della loro personalità, senza se e senza ma.
Queste immagini si confrontano con una fotografia sbiadita dai colori tristi e ancora una volta sporchi. Il montaggio è fatto in maniera quasi perfetta.
Purtroppo però il film ha dei problemi, sopratutto nel finale dove abbiamo una escalation di immagini quasi fantasiose e il succo del film quasi alla “Thelma e Louise” rischia di annacquarsi ed è un peccato.
La stessa Stewart, che a me piace parecchio come attrice (anche se in Twilight non la ho particolarmente apprezzata), ogni tanto non sembra centrata nel personaggio. Meglio la O’Brian che riesce a creare questo personaggio dal fisico possente ma dal carattere fragile e a volte introverso.
E' un film sporco, aggressivo. La voglia di vivere e di essere sé stessi al di là di tutto. Una lotta fatta di violenza ma anche tanto amore in tutte le sfaccettature di cui siamo w conoscenza. Essere noi stessi ( non solo dal punto di vista sessuale) è una strada difficile non priva di inghippi ma è sempre la strada giusta.
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