Regia di Woody Allen vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - FUORI CONCORSO
Un giovane aspirante scrittore francese in giro per i quartieri bene di Parigi, si imbatte in una bella donna che individua come una ex compagna di scuola di cui era infatuato, ma non proprio corrisposto.
Con naturalezza lo avvicina ed i due prendono a frequentarsi abitualmente.
La donna è sposata con un factosi uomo d'affari, noto per essere specializzato a rendere gli uomini ricchi sempre più ricchi, tramite elusioni ed altri accorgimenti contabili e fiscali al limite dell'a liceità.
E man mano che l'amicizia tra i due piccioncini si trasforma in una segreta (ma non troppo) love storto, sempre più la tendenza del marito si avvierà a trovare una soluzione definitiva al suo rivale in amore, in linea con quanto di fatto già sperimentato nei confronti di un suo socio scomodo ed invadente.
Il caro Woody Allen continua a vivere nel suo improbabile mondo fatato ed irreale di Oz, che gli fa credere che la campagna abbia i colori dorati prodotti dall'estro pittorico di Vittorio Storaro, e la classe alto borghese sia la sola che abbia possibilità di apparire in una storia mantenendo una certa credibilità.
Detto questo il grande Woody, in trasferta più o meno forzata in Francia, dopo le aspre polemiche tornate a colpirlo dopo il pullulare dei moti "Me too", sforna una commedia gialla deliziosa, ironica e scoppiettante almeno quanto si rivela inverosimile.
Una favola moderna a struttura velatamente gialla, che si trasforma in una storia sottilmente inquietante, resa brillante ed opportuna grazie ala scelta indotta dalle circostanze ad utilizzare un cast interamente francese (ove primeggiano Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Miels Schneider e la spassosissima Valérie Lemercier.
La svolta finale, geniale quanto esilarante e solo apparentemente scontata, può aiutarci a trovare una soluzione morale che ci possa suggerire come "la fortuna sia tutto nella vita".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta