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Horizon: An American Saga - Capitolo 1

Regia di Kevin Costner, Robert Legato vedi scheda film

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La recensione su Horizon: An American Saga - Capitolo 1

di ANdaMI
7 stelle

Kevin Costner ha sempre voluto fare questo film. L'idea originale risale addirittura al 1988. Del resto, l'attore e regista californiano è sempre stato legato al genere western e lo ha dimostrato non solo con il celebre Balla coi lupi, ma anche con la serie tv Yellowstone, con il film Terra di confine - Open Range, con la partecipazione a Silverado negli anni Ottanta, ecc. Persino in un film insospettabile come The Untouchables - Gli intoccabili, del grande Brian De Palma, Costner a un certo punto appare a cavallo vestito come un cowboy di fordiana memoria. Per il buon Kevin, insomma, questo Horizon: An American Saga è un sogno lungo tutta la vita che finalmente si avvera. Che egli credesse nel progetto si vede anche dal fatto che ha deciso di finanziarlo in parte con mezzi propri, spendendo milioni e milioni di dollari. Il risultato finale è un kolossal dalla lunghissima durata che, infatti, è stato diviso in quattro parti, motivo per cui siamo qui a parlare solo del primo capitolo.

 

 

Chapter 1 (dal titolo originale) inizia nel 1859 e prosegue includendo gli anni della Guerra Civile Americana. Non racconta una sola storia bensì diverse storie, con vari protagonisti che probabilmente si ritroveranno ad interagire nei film futuri. L'aver optato per un racconto che tiene in considerazione più eventi rende inevitabilmente alcune storie più interessanti di altre. Ci sono momenti di alto coinvolgimento dovuti alla simpatia per certi personaggi e momenti di calo causati da situazioni di minor spessore emotivo e narrativo. A decretare quali siano le trame più valide sarà il gusto personale del singolo spettatore. Questa impostazione del racconto privilegiata da Costner, unita ad una messa in scena tipica di un serial, rende Horizon molto simile ad un prodotto televisivo. Una "serie tv per la sala" che però non manca mai di esibire un certo fascino spettacolare. Se è vero che Costner sembra essersi fatto divorare dalla sua stessa ambizione, girovagando con la telecamera per gli stati americani quasi a voler parlare di tutto il creato statunitense, le sue riprese dei vari paesaggi sono assai convincenti e fotografano molto bene la varietà di un territorio che diventa scenografia adatta a contenere le vicende di coloro che le abitano / attraversano. La regia, in generale, è molto valida e regala un paio di sequenze davvero degne di nota, soprattutto nei momenti d'azione. 

Molto interessante è il soggetto alla base di tutto, il voler raccontare, de facto, la nascita dei moderni Stati Uniti. Costner ci parla del mito della frontiera (tanto caro ai western classici), dei primi insediamenti dei coloni verso Ovest e dello scontro con i nativi americani, che qui viene dipinto come triste ma inevitabile, opinione questa un po' discutibile. Raccontare l'origine di una nazione sfruttando un genere affascinante ma al giorno d'oggi morente, come il western, unendolo a fatti romanzati ma realmente accaduti fa sì che le storie dei vari personaggi diventino universali. Le loro storie sono la Storia degli USA, che merita di essere raccontata con le immagini ma anche con lunghe conversazioni e momenti di riflessione che forse allungano troppo il brodo ma che lasciano una traccia alla fine del (lungo) viaggio.

 

 

A rendere credibile questa saga ci pensano anche (e soprattutto) gli interpreti. Costner è in buona forma e il suo personaggio cattura l'attenzione, vuoi perché Lui è Lui, vuoi perché risulta ben scritto e circondato da un alone di mistero che spinge a seguirlo con gli occhi nella speranza di nuove rivelazioni. Il resto del cast dona credibilità ai propri ruoli, Sam Worthington nei panni di un tenente dell'esercito, Sienna Miller è una brava madre di famiglia, Abbey Lee recita la parte della donna di malaffare ma dal cuore tenero e Jamie Campbell Bower è un ottimo bandito. Ve ne sono poi molti altri, compresi veri attori nativi americani, che fanno la loro figura. Tutti personaggi usciti direttamente dall'immaginario western creato dal glorioso cinema del Novecento, a cui Horizon rimanda. 

 

 

Il potenziale della creatura di Costner potrebbe dispiegarsi ulteriormente con i futuri tre film, sperando che vengano rilasciati in sala. Ci auguriamo, nell'attesa, che valgano quanto se non più, di questo primo valido episodio.

 

 

 

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