Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
E così anche il bravo Guy Ritchie se la prende con i nazisti, cosa sempre buona e giusta, e realizza il suo "The Hateful Eight", di tarantiniana memoria. Diciamolo subito: a "The Hateful Eight" non può allacciare nemmeno le scarpe. Travolto dai soldi di Amazon, per cui ha realizzato la godibilissima serie TV "The Gentlemen", il regista britannico rispolvera una storia dimenticata di missioni altamente segrete (e non propriamente "legali") durante la Seconda Guerra mondiale e imbastisce un banalissimo film di "cappa e spada", con una compagnia di imbattibili guasconi, una Mata Hari e vari personaggi di contorno, che abbatte nazisti in scioltezza, quasi fossero zombi in un film di zombi o figurine nemiche in un qualunque videogioco. Non c'è intreccio, non c'è suspence, non c'è niente: solo spari, esplosioni, fracasso, nazisti macchiette e una colonna sonora invadente. Così per due ore: roba da matti. Voglio dire, Guy Ritchie fa di queste cose, ma in genere mette un po' di spessore, diverte con dialoghi azzeccati, insomma, è uno capace, ma qui si rimane basiti davanti a un film che ricalca i peggiori Rambo (o i "Commando"), solo che qui sono in cinque. Fra l'altro è, per buona parte, girato al buio, di notte, e non si capisce nulla, se non sti nazisti che cadono come birilli, uno più idiota dell'altro. Pessimo. Forse il peggior Guy Ritchie di sempre.
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